Esistono nella storia della musica dischi che devono essere ascoltati tutto d'un fiato senza interruzioni.
Questo è il caso di Crumble, il disco degli esordienti Airchamber3, che, grazie all'appoggio dell'illuminata etichetta Amirani Records, riescono a uscire con un'opera personale e unica nel panorama ambient-noise italiano.
In questo power-trio, i fratelli Serrapiglio e Andrea Ferraris lavorano con il rumore, con quei suoni disturbati e indefinibili che naturalmente sarebbero scartati e dimenticati.
Qui, invece, è la poesia di quei suoni che viene ripresa per ambientare fischi, lamenti, voci e dissonanze in posti lontani dimenticati, dolci, ma vuoti.
I tre musicisti che compongono questo interessante progetto, provengono da attitudini apparentemente lontane e diverse tra loro, ma il loro suono e stile appare chiaro e delineato.
Le loro tracce sono il frutto di diverse sessioni di improvvisazione in cui voci filtrate, sax, laptop, violoncelli elettrici e strumenti auto-costruiti si amalgamano producendo una fitta coltre di nebbia drammatica e avvolgente.
Qui tutto è rarefatto, niente appare definito, solo qualche fraseggio di sax e violoncello sembra salvarsi, solo per un momento, da quell'incapacità di forma che pervade tutte le tracce.
Un' eco lamentosa e straziante si ripete in tutti i brani senza tregua.
Tra i brani più riusciti si possono citare “silence makes a dangerous sound” e “In a foreign land”, in cui una precisa collisione tra rumorismo e armonia sembra fare da colonna sonora ad un film visionario alla David Lynch.
Quella dei Airchamber3 è un ottimo inizio pieno di talento e creatività, avanti così!