A breve distanza dal nostro ultimo top torniamo ad occuparci di Gianni Mimmo, uno dei musicisti italiani più attivi nell’ambito della musica improvvisata (ma lui preferisce definirla composizione istantanea), anche perché attraverso la sua Amirani Records ha realizzato un catalogo di elevata qualità molto apprezzato a livello internazionale. Nella sua ricerca musicale confluiscono concetti conseguiti dal jazz, dalla musica elettronica, dalla musica pop e dalle altre forme musicali e artistiche della contemporaneità. Questi due dischi trovano il sassofonista alle prese con formazioni più ampie rispetto al duo di “HerbstReise” e al trio di “Transient”.
Il Sestetto Internazionale è alla terza apparizione su disco, dopo “Aural Vertigo” del 2017 e “Live In Munich 2019” del 2020, quindi si tratta di una formazione assestata al cui interno le varie componenti hanno ormai trovato la giusta collocazione (a dispetto di una piccola variazione di squadra: Philipp Wachsmann al posto di Alison Blunt). Il gruppo, nell’arco di un’ora di musica, si scinde e si ricompone in una giravolta infinita di combinazioni, laddove il manipolatore Ignaz Schick mi sembra assumere un po’ il ruolo di punto nodale (gli altri componenti del sestetto, oltre a Mimmo al sax soprano, sono Achim Kaufmann al piano, Harri Sjöström ai sax soprano e sopranino, Philipp Wachsmann al violino e manipolazioni elettroniche e Veli Kujala alla fisarmonica microtonale). La musica sembra votata alla casualità, ma lo è solo in apparenza perché i sei nell’arco della loro lunga frequentazione hanno maturato una capacità d’intesa che non richiede né una scrittura preventiva né la presenza di una direzione musicale. Ne deriva una musica astratta basata sul mutamento ciclico degli accostamenti timbrici e sulla predisposizione dei singoli componenti a interagire. Eccelso.
Due Mutabili
[…] There is something slightly daunting about the notion of an improvising sextet. Do the casual math of instrumental permutations from six soloists to one sextet, adding in duos, trios, quartets and quintets, and you have something like 55 possible combinations. Literally anything might surface, but among the least likely is the superb music achieved here by Sestetto Internazionale, music that dances between the ideal poles of inevitability and unpredictability, inviting a sense of wonder. Listening to the group, one might at first suspect the possibility of conduction, even detailed scores or extensive planning. Consult a video. They’re not watching each other: they’re just listening and playing, playing and listening, whether coming in or out, building textures or shifting roles as the gestalt seem to invite, and doing so at an exalted level. […]
Stuart Broomer, May 2023 ( excerpt from the liner essay)
[…] “And I personally feel a "sense of position” of each member of the band that can really drive the dramatic and intense moments of the music.
Nice challenge to deal with!
At the end of the concert, the first of that tour, I had the impression, and I told Harri this, that the band got a rare consciousness of the dramatic weights involved in the music and was able to “turn the page” among the different moments of the whole process.
A glance through different transparent sheets, understanding their content is only possible through the exercise of continuous focusing that reveals the coexistence of different narrative planes.
In fact, 'transparency' is one of the key words used in the mixing of the recording.” […]
Gianni Mimmo, May 2023
Reviews
Το Sestetto Internazionale αποτελείται από τους Achim Kaufmann πιάνο, Veli Kujala μικροτονικό ακορντεόν, Gianni Mimmo σοπράνο σαξόφωνο, Ignaz Schick turntables, sampler, Harri Sjöström σοπράνο, σοπρανίνο και Philipp Wachsmann βιολί, live electronics, και μας είναι γνωστό, εδώ στο blog, από ένα προηγούμενο CD του, το “Aural / Vertigo” [Amirani, 2017].
Το 2020 θα κυκλοφορούσε κι ένα δεύτερο άλμπουμ τού σεξτέτου, ζωντανά γραμμένο στο Μόναχο, ενώ τώρα έχουμε την τρίτη πρότασή του, που αποκαλείται “Due Mutabili” [Amirani Records, 2023]. Το άλμπουμ αυτό είναι ζωντανά ηχογραφημένο, στις 10 Μαρτίου 2022, στο MUG@Einstein Kultur του Μονάχου, πιάνοντας το Sestetto Internazionale σε μεγάλη φόρμα.
Το CD περιλαμβάνει μόλις δύο tracks, που έχουν τίτλους “Mutabile I” (37:20) και “Mutabile II” (21:11), αλλά, στην πράξη, όλα εκείνα που ακούς είναι πολλαπλάσια.
Θέλουμε να πούμε πως είναι οι συνδυασμοί, που μπορεί να επιτευχθούν μέσα από ένα τέτοιο σχήμα, καθώς εδώ ακούγονται φάσεις σόλι, ντουέτων, τρίο, κουαρτέτων, κουιντέτων και βεβαίως του σεξτέτου συνολικώς – με όλους τους επιμέρους συνδυασμούς σε πρόσωπα και άρα σε όργανα.
Έτσι λοιπόν μέσα σ’ αυτόν τον γενικό χαμό από «ιδέες», που μετατρέπονται σε πράξεις, τη στιγμή κατή την οποία γεννιούνται, το να επιχειρήσεις να ξεχωρίσεις, στιγμές, φάσεις, συμπράξεις και ό,τι άλλο αποτελεί καθαρή ματαιοπονία.
Τα “Mutabile” I και II αναπτύσσονται εντελώς έξω από κάθε κανόνα και συνταγή, δίνοντας αξία απλώς και μόνο στη στιγμή. Φυσικά, μια προετοιμασία υπάρχει, υπό την έννοια πως όλοι αυτοί οι άνθρωποι δεν παίζουν για πρώτη φορά μαζί, όμως, από την άλλη μεριά, κονιορτοποιούνται τα πάντα πάνω στη σκηνή – όλοι οι κανόνες, όλες οι λογικές και όλα τα αναμενόμενα.
Αυθόρμητη, απρόβλεπτη, ζωντανή και σε κάθε περίπτωση συναρπαστική μουσική, που στέκεται πέρα από συγκεκριμένες επιταγές, ολοκληρωμένη από ένα σχήμα διακεκριμένων οργανοπαικτών, με μεγάλη ιστορία, ο καθένας τους, στον αυτοσχεδιαστικό στίβο.
The Sestetto Internazionale, an ensemble devoted to collective improvisation, truly lives up to its name. Founded by Finnish soprano and sopranino saxophonist Harri Sjöström, it includes the Finnish quarter-tone accordionist Veli Kujala; Milanese soprano saxophonist Gianni Mimmo; the Germans Achim Kaufmann and Ignaz Schick on piano/prepared piano and turntables and sampler, respectively; and the English violinist Philipp Wachsmann. Due Mutabili is the record of the group’s live performance at MUG in Munich in March 2022.
An improvising ensemble of six voices playing together independently, as these six do, virtually guarantees a music of dense complexity, and that largely is the case for the two long improvisations captured here. The overlapping compasses of the two saxophones, violin, and accordion make for a saturated upper register in which nuances of timbre and style are dramatized: Sjöström’s hard-edged tone on soprano distinguishes itself clearly from Mimmo’s warmer sound; both saxophones in turn stand out from the bowed strings and the reedy sound of the accordion, particularly during contrapuntal or unison passages. Piano, turntable, electronics, and accordion generally provide an almost tactile textured field against which the saxophones and violin trace well-etched figures; the pleasure here is not only in the variability of color combinations but in the instances when serpentine melodies break out of the collective sound mass.
Per il nuovo CD del Sestetto Internazionale (Mimmo con Sjostrom, Kaufmann, Kujala, Wachsmann, Schick) contenente una loro gigantesca esibizione del 2022 al MUG@Einstein Kultur di Monaco, mi permetto di accordarmi alla situazione dell’arte astratta nel ventunesimo secolo. La libera espressione del sestetto solleva in quantità industriali la simbiosi di un astrattismo che può essere ricercato a tutti i livelli dell’arte (pittorico, letterario, etc.) e che molti giudicano vintage e vincolato ad un periodo storico concludente e passato; abdicando immediatamente a favore di una visione matura delle arti che vuole che un movimento artistico resti comunque nel tempo sapendo interpretare gli aggiornamenti che propone, c’è da sottolineare come l’astrattismo abbia proliferato e costruito le dinamiche attualizzate di tanti artisti nel mondo. Peter Frank, uno dei critici d’arte più apprezzati per i suoi trascorsi vicini al Fluxus e all’espressionismo astratto ha perfettamente sentenziato che “…Abstract art endures because artists still make it – still devote their lives to it, still investigate its problems and possibilities, still answer to the challenges posed by other artists, contemporaries and predecessors alike, and still establish visual vocabularies based on elements at once laid bare and intricately combined…”: esiste un numero considerevole di astrattisti che ha sviluppato i concetti di Pollock portandoli in una sfera meno drammatica, sempre instintiva ma persino educativa; per esempio, pensate ai dipinti di Julie Mehretu, la pittrice etiope che ha sdoganato l’astrattismo per portarlo nelle realtà urbane ed evidenziare gli effetti del turbinio sociale che le attanaglia.
Per la musica del sestetto è d’obbligo evidenziare che anche Mutabile (questo il titolo del loro terzo CD appena pubblicato diviso in due lunghe jam improvvisative) ha con sé tutti i crismi di un astrattismo istintivo, di un caos che non fa nessun male ma che anzi si ricompone davanti ad una musica avventurosa, altamente creativa e non desiderosa di nessun impianto drammaturgico; tutti i musicisti del sestetto hanno un’esperienza tale da rendere innovativa qualsiasi nuova soluzione trovata sul loro cammino: alcuni timbri di strumenti differenti si avvicinano, la legatura casuale degli interventi è perfetta e la simbiosi estetica con un’arte apparentemente indecifrabile, piena di dettagli sonori incrociati e di impulsi è situazione tangibile in ogni momento d’ascolto; nella sua spontaneità la musica di Mutabile è folta di passaggi imprevisti, di morfologie sonore invitanti ed è musica perfettamente inserita in un concetto di vera arte moderna, lontanissima dalle grossolane svendite di significatività che sistematicamente prescrive l’arte più “consumata” sulla Terra. Anche i musicisti del sestetto hanno consapevolmente accresciuto le loro prospettive rispetto all’improvvisazione che gestivano in piena gioventù e suonano sempre meglio e va sottolineato che come nell’astrattismo pittorico la rosa delle nuove tecniche di composizione alternative al dripping si è ampliata a dismisura (pensate ai materiali usati come sabbia o le vernici di produzione industriale), anche nel sestetto il gesto strumentale ha trovato nuova linfa, con espedienti timbrico-sonori figli della tecnica estensiva, delle smerigliature microtonali e dell’elettronica serviente.
Mutabile colpisce allora per il suo “ritmo” avventuroso che per uno come me che ha amato le fiabe sin da bambino, è dirottamento mentale verso i racconti impensabili di Rudolf Erich Raspe e del suo Barone di Munchausen, nell’energia impulsiva delle sue vicende, stando però attenti a non andare oltre quella storia e non accogliere repliche estetiche fondate su un carattere di acuta finzione, quella che oggi va tanto di moda ma che non si trova nell’improvvisazione del sestetto.
Achim Kaufmann piano
Veli Kujala quarter-tone accordion
Gianni Mimmo soprano saxophone
Ignaz Schick turntables, sampler
Harri Sjöström soprano and sopranino saxophones
Philipp Wachsmann violin and live electronics
Music by Kaufmann(GEMA)
Kujala(TEOSTO)
Mimmo, Schick(GEMA)
Sjöström(GEMA)
Wachsmann(PRS)
Recorded LIVE on 10 March 2022 at MUG@Einstein Kultur, München, Germany
Concert Organization Offene Ohren e.V. with the support of City of Munich
Stage Recording Engineer Oliver Künzner
Mixing and Mastering Maurizio Giannotti - New Mastering Studio, Milano, Italy
Liner Essay Stuart Broomer
Cover Photo Harri Sjöström
Inside Photo Uli Templin
Graphics Nicola Guazzaloca
Executive Production Gianni Mimmo for Amirani Records
Special thanks to Hannes Schneider and Offene Ohren e.V. staf