Granularities è la ragione sociale di un trio anglo-italiano d’eccezione che affianca il soprano di Gianni Mimmo ai corni di Lawrence Casserley e alle percussioni di Martin Mayes, quest’ultimo anche responsabile della parte elettronica per via di singolari alterazioni e modulazioni di segnale. Già sulla carta foriero di meraviglie, il progetto non smentisce affatto le attese interpretando in “Scenes From A Trialogue” una drammaturgia improvvisativa in tre atti, ognuno suddiviso in due “scene” e preceduto nell’ordine da un’apertura e due intervalli. Un totale di nove tracce (registrate a Chiltern Hills, in Inghilterra, con la supervisione di Matt Saunders) a comporre un dialogico sviluppo armonico, timbrico e tonale effettuato in assoluto “tempo reale”. Nelle salde mani dei tre musicisti il suono si dilata e contorce, evapora e si risolidifica, generando brano dopo brano diversificate casse di risonanza e atmosfere pregne di mutevoli “specificità”. Così dalle spettrali e quasi siderali figure di Overture si transita alle pigolanti e interlocutorie fasi di Act 1, Scene 1, per poi navigare le tra alte e basse maree di tono e timbro di Act 1, Scene 2. La grave e “granulare sintesi” espressa da Casserley ben si sposa con il fraseggio curioso, disinibito e dinamico di Mimmo, mentre Mayes si frappone sempre opportuno e versatile con frequenze e onde sinusoidali che creano fondali laminati, acquorei e iridescenti. Più oltre il discorso assume connotati elettroacustici sempre più cangianti, costringendo ambient e rumorismi al limite della cacofonia in un fantasmatico recinto paracameristico (Act 2, Scene 1), concitazioni pneumatiche e alterazioni percussive in allucinate sospensioni nel vuoto, (Act 2, Scene 2), lasciando alle due scene finali del terzo atto un perverso ma eccitante gioco di chiaroscuri e turbolenze. Un epilogo che ribadisce non solo la qualità della proposta ma anche il calibro tecnico e la vulcanica inventiva del trio.
Scenes from a Trialogue
The “Granular Synthesis” woven in real time by Lawrence Casserley provokes, shifts, transforms and sets the acoustic instrumental voices in an unbelievably self-morphing sound Universe.
Sound masses, single tones or multi-phonics are driven to a continuous transformation of the lines relationships, building and dissolving tri-dimensional architectures, with a great depth in detail.
Mayes’s horns and Mimmo’s soprano sax are heard here in an unexpected investigation and in a fresher attitude to relate their voices with synthesis. The fantastic result is a theatrical sound performance where overlapping frames and brilliant intersections permeate the space, boosting sudden acceleration of time, bewitching dynamics, sculpted roughness, crystal clear sound lines.
Captured by engineering wizardMatt Saunders in a mythic recording session at the Chiltern Cottage, Scenes from a Trialogueis a fantastic album.
Reviews
Ipotesi di frontiera altamente persuasiva quella contenuta in “Scenes From A Trialogue”.
Dove il trio Gianni Mimmo (sax soprano), Martin Mayes (corni) e Lawrence Casserley (signal processing instrument/percussioni), suggerisce un percorso intriso di opalescente grazia aliena.
Espanse masse fluttuanti e radianti evoluzioni, una sottile vibrazione ancestrale a fremer tensiva sottopelle.
Fra azione corale e ricerca tonale.
Staticità livida e circolare, non disdegnando un asciutto rigore contemporaneo.
Baratri di metalli, aggrovigliati e risonanti (il batter di un maniscalco nel medioevo e un involo in sfiamma ritual/astrale).
Che pigolante nello spazio, espone tratti cameristici trafitti e sbrecciati (Act 1, Scene 1: Intimacy).
Dissolvenze e dettagli, persi una una notte muta (Act 1, Scene 2: Open Space).
Ipnotico rumore di fondo dell'universo (Act 2, Scene 1: Sacred Site - Procession, Act 2, Scene 2: Sacred Site - Dark Ritual).
D'astratto e ispido lirismo noir, con la ruggine sulla lingua e silenzio tutt'attorno (Act3, Scene 1: Starting A Journey, Act 3, Scene 2: Into Space).
Tra le migliori produzioni del catalogo Amirani.
Siamo condotti dalle sorvegliate improvvisazioni del cd in un viaggio sorprendente. I nove brani vivono vite dalle dinamiche diversificate lungo epicicli che a loro volta si compiono lungo un deferente tutto spostato in uno spazio omogeneo nel timbro ma non nella densità, variabile fino alla dissolvenza.
Vite che Mimmo, Mayes e Casserley articolano attraverso una modalità “tialogante” cui attingono lentamente attraverso un’attenta e progressiva selezione delle ridondanze intrinseche al contesto.
Che però, quando è raggiunta nelle due lunghe Scenes centrali-, dà alla musica una trasparenza che va ben oltre quella che consente di calarsi in essa e di aggirarsi fra i suoi pezzi “prefabbricati” per coglierne le connessioni costruttive e linguistiche.
Qui all’ascolto è dato accesso a interstizi fra le strutture molto più elementari che si vengono organizzando per comporre le textures acustiche cui puntano i processi di sintesi granulare governati da Casserley.
Luoghi dove perfino prima e dopo non sempre si susseguono nell’ordine e dai quali le prospettive sull’intera costruzione musicale offrono scorci inediti.
Se fra gli insegnamenti lasciati da Steve Lacy ci sono quelli del non strafare e del lavorare utilizzando i materiali più eterogenei, questi due CD dai suoni eleganti e fluidi, oltreché impreziositi da suggestivi chiaroscuro lunari, si adattano perfettamente ad essi. Non a caso entrambi i dischi vantano la presenza del sassofonista soprano Gianni Mimmo, un seguace convinto dello scomparso maestro americano.
Sono comunque in molti, oltre all'ombra lunga di Lacy, gli elementi che accomunano “Flawless Dust” e “Scenes From A Trialogue”, non ultimi un amalgama e un equilibrio perfetti.
Praticamente è come se più persone agissero come un sol uomo dalle molteplici sfaccettature.
Peraltro i due dischi sono anche estremamente diversi l’uno dall’altro.
Nelle registrazioni di “Flawless Dust”, dell’Ottobre 2014, il sax di Mimmo interagisce con la chitarra di Garrison Fewell, strumentista americano di impostazione jazz-blues che suona anche qualche strumento a percussione. I suoni liquidi della chitarra influenzano un po' tutto l’insieme e offrono spunto allo stesso Mimmo che si scioglie in fluide digressioni.
Generalmente la musica è sviluppata su toni morbidi ma, ad esempio in News From Beyond, i due sanno dare anche una prova decisa di avere dosi più che sufficienti di mordente.
La prematura recente scomparsa di Fewell, a soli 61 anni, rende ancor più significative queste registrazioni che ovviamente sono dedicate alla sua memoria.
Tanto “Flawless Dust” suona americano quanto “Scenes From A Trialogue” (registrazioni del Settembre 2010) suona europeo.
La formazione è appena più complessa, con Martin Mayes ai corni (a valvole, senza valvole e alpino) e Laurence Casserley alle elaborazioni digitali (più piccoli strumenti a percussione) a fare riscontro al sax di Mimmo. Le sonorità sono qui più cacofoniche e oscure, e in più d'un momento fanno pensare a Stravinskij.
Per quanto riguarda Mimmo va aggiunto che con la sua Amirani Records, una serie di pubblicazioni ormai considerevole all’attivo, sta facendo rivivere all’editoria musicale milanese i tempi d’oro del tandem Black Saint / Soul Note. Queste impeccabili attività come editore e come musicista, sempre condotte all'insegna della modestia e del non strafare, ne stanno facendo uno dei più importanti e apprezzati musicisti della scena jazz europea.
From the opposite side of the equation is Scenes From A Trialogue (Amirani Records AMRN 045 amiranirecords.com) by Granularities consisting of soprano saxophonist Gianni Mimmo; valve and alphorn player Martin Mayes, both of whom are Italy-based, and Lawrence Casserley’s signal-processing instrument. One of the first students of electronic music at London’s Royal College of Music in the 1960s, Casserley subsequently taught at RCM while adapting software to transform the sound of his collaborators including Evan Parker. Although the tracks on Scenes From A Trialogue have subtitles like Overture, Entr’actes and Acts/Scenes it’s no academic treatise. Instead the CD shows how an undercurrent of warm machine-sourced oscillations provides an appropriate frame – with auxiliary decorations if needed – for a sound canvas illustrated with painterly dabs of reed tone bursts and lonesome French horn echoes. Since Casserley’s granular synthesis layers timbres at varied speeds, volumes and densities, on Open Space for instance he regurgitates reed and brass sounds like those played by the horns, as additional staccato jabs upset the interface. In the same fashion, wind-like textures drone in the background of Entracte 1 as a solo valve horn exposition expands with polyphonic glissandi. Opaque drones create a sense of stoic inevitability, like ocean tides advancing and retreating, on the disc’s penultimate and concluding tracks. Concentrated granulation from Casserley’s machine cunningly joins Mayes’ muted slurs and Mimmo’s contralto trills, so that the sonic wedges unite with the logic of a baroque chamber piece. Earlier the connected Sacred Site – Procession and Sacred Site – Dark Ritual reveal an analogous concordance but with sharper edges, like a dagger compared to a butter knife. It’s the electronics which splinter the horns’ near-impressionistic mellowness with a mallet-like scrape across unyielding surfaces and dynamic whooshes. Ultimately Mayes’ mahogany-tinged tones and Mimmo’s wheezy reed trills unite with Casserley’s burbling densities for a harmonized climax.
Durant l’année qui précéda cet enregistrement intriguant (2010, c’est déjà loin), Lawrence Casserley réalisait la complexe mise au point de la granularité de son système de Live Signal Processing, un impressionnant conglomérat de plusieurs logiciels qui lui permettent de travailler en temps réel le son direct d’un improvisateur instrumentiste ou même plusieurs en le transformant spontanément. Partagé entre les volutes pointues et lyriques de Gianni Mimmo, un spécialiste remarquable du sax soprano, et les difractions de la colonne d’air du cor de Martin Mayes, Casserley crée en temps réel des correspondances et des extrapolations digitales avec leurs souffles conjugués ou alternés. Il manie aussi des instruments de percussions dont un gong, des cymbales et effleure une sanza dans le Final. L’album présente une suite équilibrée de différentes occurrences sonores, témoignage du potentiel musical et formel de ce trio atypique. Décrites comme des Scènes d’un Trialogue, elles le sont effectivement tant la signification du néologisme trialogue rend effectivement les interactions en présence qui se résolvent dans chacun des neufs actes et entractes de cette mise en scène des sons du collectif. J’ai le sentiment que cette description formelle du découpage de la musique jouée en référence à une pièce de théâtre, comme elle est indiquée dans la pochette, est le fait du saxophoniste transalpin, celui-ci affectionnant de verbaliser poétiquement ses émotions et ses impressions créatrices. On imagine les deux British moins exégétiques et explicites. Cela dit, cela n’enlève rien à la créativité et à la singularité des échanges improvisés lesquels évitent la technicité instrumentale voyante pour aller à l’essentiel dans un temps suspendu, flottant soulevé par les permutations électro-acoustiques.
Si Gianni Mimmo aime à confronter sa pratique avec des artistes différents (Gianni Lenoci, Harri Sjöström, Hannah Marshall & Nicolà Guazzaloca, Daniel Levin, Alison Blunt) avec un réel succès sans se départir de sa manière personnelle, Lawrence Casserley affirme au fil de ses enregistrements une capacité peu ordinaire à reconsidérer les paramètres dynamiques de son processing et ses modes de jeux face à de nouveaux comparses concrétisant ainsi que l’improvisation est bien l’art de la surprise. Quant au joueur de french horn Martin Mayes, un membre de la première communauté improvisée londonienne durant les seventies et établi en Italie depuis des décennies, je n’ai malheureusement pas assez de références pour dire autre chose que c’est un musicien fort intéressant si j’en juge son travail ici-même et l’album solo Unique Horn publié par Random Acoustics il y a pas mal d’années. Donc un message à découvrir !
Nell'attuale scena jazzistica italiana il posto rivestito dal sassofonista soprano Gianni Mimmo è del tutto speciale: non si tratta solo di essere un sedicente sviluppatore di melodie o l'avventore di un prodotto strutturato per le sensazioni (in due parole il musicista), ma di essere di fronte ad un'artista in possesso di una profondità di pensiero tale che dalla musica si dirige nel vasto e accattivante mondo dell'arte. E' una qualità il cui accesso non è un evento immediatamente comprensibile (i suoi lavori vanno ascoltati più del dovuto e con l'accuratezza dell'esperienza matura dell'ascolto) e rivela le insidie di una superficiale considerazione del materiale utilizzato (i suoi lavori sono più tosti di tanta musica che si presume tale). Il trittico di cds che vi propongo e che lo vede in solo, poi in duo con Garrison Fewell ed in trio con Martin Meyes e Lawrence Casserley, è come le tre fasi di un pranzo perfetto, carpisce l'essenza musicale dell'artista, le sue passioni e le sue vie di fuga.
Gianni incide il suo secondo disco in solitudine dopo One Way Ticket del 2005, godendo del supporto della Tarzan Records che lo ha convinto ad incidere in tal modo, vincendo quello che egli stesso giudica come l'esperimento più meraviglioso da presentare ma anche il più rischioso. In verità Mimmo di rischi ne può correre molto pochi, perché dalla sua parte si è saldamente costruito uno stile che è sviluppo di quei modelli a cui viene riferito: è vero che Lacy è l'impostazione di partenza del sopranista, ma è anche vero che fraseggi, usi dissonanti di tecniche estensive e aree meditative dell'improvvisazione propongono anche un più ampio spettro di quella "colorazione" del suono, che rappresenta il principale obiettivo della sua musica. (...) Granularities, il trio con Martin Mayes (corno naturale, a valvole e alphorn) e la computer music di Lawrence Casserley (digital processing per gli strumenti e piccole percussioni). Registrato nel cottage di Casserley, "Granularities" si impegna a creare una sorta di virtuale e moderna commedia in tre atti dove gli attori sono però solo i musicisti con le loro idee e le loro improvvisazioni: quello che si cerca di sondare è il livello di attrazione delle tecniche di fronte alla pratica emotiva; la sintesi granulare applicata agli strumenti viene contratta nelle sue capacità di modificare i suoni, cercando di lasciare intatta in qualche modo la parte intima dell'espressione, al fine di lavorare efficacemente sulla formazione di immagini mentali a supporto; è qualcosa che oggi in pochi ripropongono, distratti dalle avventure che la tecnologia propone. Dal punto di vista dei risultati c'è molto degli esperimenti di Subotnick e Maderna, quell'elettronica umanizzata capace di legarti all'ascolto allo stesso modo con cui Tito Stagno ci legava con le immagini alle scoperte sulla Luna, in un rapporto di corrispondenza che a ben vedere ci lega ancora indissolubilmente. Sprazzi di note estemporanee, masse di suono che aprono prospettive, in definitiva ancora spazi di cambiamento che mandano messaggi spaziali codificati, utilizzabili per chissà quale ritualità cosmica.
Granularities: A Trialogue is, as the subtitle indicates, a trio date featuring Mimmo with Mayes on French horn, hand horn and alp horn, and Casserley on percussion and granular signal processing, recorded in September, 2010 in the UK. The intersection of the two wind instruments, which often interweave smoothly phrased lines, and the atmospheric interventions of Casserley’s granulations, make for a multifaceted but ultimately integral overall texture that Mimmo in the liner note aptly characterizes as a “complex event.” The constant running through both these rewarding sessions is Mimmo’s distinctive voice, which remains unfailingly lyrical at heart no matter how abstract the surroundings.
Τρεις μουσικοί (υπό το όνομα Granularities), με ιστορία στο χώρο του δημιουργικού αυτοσχεδιασμού, συναντιούνται τον Σεπτέμβριο του 2010 κάπου στη Βρετανία ηχογραφώντας ένα δυνατό πρόγραμμα, ικανό να ενθουσιάσει τους ακροατές τής προχωρημένης ηλεκτρονικής και της jazz-avant (βασικά). Μιλάμεγια τους GianniMimmo (ιταλός σοπρανίστας), MartinMayes(χειριστής κόρνων, valve, alphorn κ.λπ.) και LawrenceCasserley(ηλεκτρονικά, κρουστά) – γνωστός αυτός ο τελευταίος, που πλέον έφθασε στα 75 του, από την μακρά συνεργασία του με τον EvanParker (στο Electro-AcousticEnsemble). Και μιλάμε, βεβαίως, για το CD “Scenes from a Trialogue”, που κυκλοφορεί τώρα από την γνωστή μας ιταλική AmiraniRecords.
Απ’ αυτούς τους τρεις μουσικούς εκείνος που μου ήταν μάλλον άγνωστος –εννοώ πως δεν είμαι σίγουρος αν είχα ξανασυναντήσει τ’ όνομά του– ήταν ο Σκωτσέζος Mayes. Γεννημένος το ’52, ο Mayesείναι από χρόνια εγκατεστημένος στο Τορίνο, έχοντας εμφανιστεί με την Cecil Taylor European Orchestra, με την Italian Instabile Orchestra, ενώ έχει συνεργαστεί με τον TrevorWishart, αναπτύσσοντας συγχρόνως και κάποια (μικρή) προσωπική δισκογραφία. Ο Mimmo, για τους φίλους του δισκορυχείου είναι ο γνωστός ιταλός αυτοσχεδιαστής (υπάρχουν διάφορες αναφορές στο blog), ενώ για τον Casserley τα είπαμε – ή, μάλλον, είπαμε τα ελάχιστα, αφού η πορεία του Βρετανού είναι πολύ μακριά στο χρόνο. Οι τρεις τους, πάντως, θα βρεθούν μαζί την περίοδο 2008-09, με τον Mimmo να έχει τσεκάρει τον Casserley από την εποχή του “SolarWind” [Touch, 1997], ακόμη μιας συνεργασίας του με τον EvanParker. Έτσι, υπαινιγμοί από αυτό τον τύπο των δουλειών ακούγονται και στο “ScenesfromaTrialogue” – μια δημιουργική διαχείριση των ημιτονικών θέλω να πω σε συνδυασμό με τα αλλόκοτα πνευστά παιξίματα και τους ανάλογους ήχους. «Καθαροί» οι δύο πνευστοί, χωρίς μανιπουλαρίσματα και τέτοια, παράγουν από μόνοι τους το ακαθόριστο και το weird, φυσώντας με… τρόπο και μετατρέποντας τα πνευστά τους (ιδίως ο Mimmo) ακόμη και σε κρουστά. Ενώ, αν μιλάμε για τα κόρνα, αξίζει να σημειώσουμε πως είναι εκείνα που σπέρνουν τις εντάσεις, ανεβάζοντας το volume και οδηγώντας τη γενικότερη ηχητική προς τα όρια του θορύβου. Υποχθόνιο και υποβολιμαίο συχνά άκουσμα, το “ScenesfromaTrialogue”, που αποτελείται από εννέα κομμάτια, έχει τον τρόπο να σε καθηλώνει.
La Amirani Records documenta come sempre alcune proposte fra le più radicali in Italia. Questa volta il patron della label, il sassofonsita soprano Gianni Mimmo presenta un trio dal nome suggestivo, Granularities in una registrazione tenuta in Inghilterra assieme a due partner d’eccezione. Insieme a lui ci sono Martin Mayes, scozzese trapiantato a Torino e che è sempre stato accanto agli improvvisatori della penisola in progetti di diverso tipo, non ultima l’esperienza con la Instabile Orchestra. Suona il corno francese anche nella sua versione più difficile, senza valvole, ed il corno alpino. Il terzo della band è Lawrence Casserley, che manovra un signal processing instrument. Ha suonato a lungo con Evan Parker e l’Elecro Acoustic Ensemble, porta con sé una lunga esperienza legata alla musica elettronica ed alla possibilità di intervenire per cambiare i suoni che vengono emessi dagli strumenti acustici in tempo reale. Sono passaggi molto singolari quelli che i tre propongono, alla ricerca di una identità che rispecchi il nome dato al gruppo. La musica si raggruma intorno agli aggeggi elettronici che assorbono e cambiano l’aspetto delle improvvisazioni degli altri due. Ne spunta una creatura fragile che sembra colpita da venti che increspano le sue fattezze, in un continuo cambiamento di prospettiva e direzione. La musica va ascoltata senza pregiudizi, per come si trasmette nel momento in cui viene creata e realizzata. Fra atteggiamenti pensosi e notturni e altri più espressivi si coagula una proposta che tuttavia attira chi ha una certa curiosità verso questo tipo di improvvisazioni, interazioni e comunicazioni fra strumenti acustici che si trasmutano in suoni elettronici e le macchine che deviano quei suoni verso direzioni inaspettate.
Gianni Mimmo _ soprano saxophone
Martin Mayes _ valve horn, hand horn, alphorn
Lawrence Casserley _ signal processing instrument, percussion
Recording _ Chiltern Cottage, Chiltern Hills, Buckinghamshire,UK
15/16 September, 2010
Sound engineer, mixing and editing _ Matt Saunders
Front cover image _ excerpt from "Stormo" by Natan Sinigaglia
Booklet color photo _ Elda Papa
Booklet B&W photos _ Adriano Ricco
Graphics _ Nicola Guazzaloca
Production _ Gianni Mimmo for Amirani Records ©2015