Tecniche Arcaiche: Live at Angelica del pianista Nicola Guazzaloca è qualcosa che può aiutare ad aprire nuove porte della conoscenza musicale: strutturato in due suites, è la registrazione di uno splendido concerto in cui la trasgressione si coglie nelle sfumature dell’improvvisazione. Nella prima parte si realizza il concetto dell’attenzione dell’apparato sonoro, basato sull’uso estensivo del pianoforte. Non è solo la novità della tecnica che può interessare, quanto i risultati ottenibili: in tal senso Nicola fa parte di quella schiera di pianisti rari che riesce a fornire un pensiero subdolo anche quando scorre le corde interne del piano e lo fa creando delle tessiture che sfruttano quella marea di suoni alternativi di cui la letteratura musicale se ne è occupata tardi perché pensava che non fossero necessari. La seconda parte realizza il concetto dello stupore dell’impianto sonoro, ottenuto aderendo alla liberalità astratta del piano jazz: partendo da un canovaccio di accordi a cascata nello stile di Taylor e McCoy Tyner, Guazzaloca si insinua con proprie “trasgressioni” che si giocano nell’allungamento di una frase, nella sua colorazione insidiosa o nei contenuti sorpresi da improvvisi ribaltamenti di traiettoria.
Tra i migliori pianisti in circolazione, Guazzaloca ha il dono di saper abbattere il muro dell’incomprensione della free improvisation in un modo così dannatamente semplice: si boicotta qualunque asfissia comunicativa per entrare in un mondo di sensazioni che parcheggiano nella zona del sentimentalismo aurale.
Tecniche Arcaiche / Live At Angelica
We already knew the inventive freshness of this musician, but didn't get yet the opportunity to listen him performing his solo masterpiece live.
The visible secret of his music is the perfect balance between delicacy and impetus driven through a conscious journey on/outside/inside the piano.
Deeply investigated in a breath-taking, brilliant live concert at Angelica Festival, the sound-elements dance is developed with un-orthodox exploration of the instrument, crystal clear storming note cascades, gentle sudden melodic flashes and textured sketches.
A tasty musician, here delivering grace moments of thrilling sequences, complex designs and simple light edgy notes, that give us the idea of a marvellous sense of narration.
Another great album from Nicola proudly co-produced with Aut Records.
Reviews
Registrato a Bologna durante il festival Angelica nel maggio del 2014, questo lavoro documenta una performance solitaria di Nicola Guazzaloca divisa in due sezioni.
La prima, di poco meno di un quarto d’ora, è marcatamente rumoristica, fa uso di oggetti che modificano il suono del piano ed è quasi priva di linee pianistiche convenzionali. Gli esiti sono suggestivi, anche se -almeno all’ascolto registrato—sono di qualche difficoltà quanto a comprensione drammaturgica…
Fra i concerti che m'ero prefissato di vedere ad Angelica del 2014 c’era anche quello di Nicola Guazzaloca. Un fastidioso problema a un ginocchio mi rese difficili i movimenti, costringendomi ad abdicare, e così mi giunge estremamente gradita questa pubblicazione che mi offre la possibilità di ascoltare quello che, all’epoca, m’era sgusciato di mano. Gradimento che non riesce però a nascondere un certo fastidio mano a mano che lo scorrere del disco svela l’enorme entità della mia perdita.
In questa performance c’è tutto Guazzaloca, una specie di Cecil Taylor bianco … o meglio, un pianista che mette insieme l’energia cronica di Cecil Taylor con le soluzioni surreali di John Cage.
Anche questa esibizione, così com’erano le originarie “Tecniche Arcaiche”, si divide in due parti ben distinte, una prima suonata all’interno della cassa armonica e una seconda suonata nella tastiera. In questa occasione le due parti non sono però suddivise in più brani ma scorrono come degli unici lunghi flussi continui.
Energia e sperimentazione, ma anche un profluvio di sensazioni che scaturiscono dai nervi e dai vasi sanguigni, emanazione di cervello e cuore, e soprattutto una sfrenata fantasia che permette a Guazzaloca di sfruttare al massimo, addirittura di moltiplicare, le possibilità offerte da uno strumento complesso qual è il pianoforte.
Volare sopra le nubi, come la medusa della copertina, e disperdere la propria bellezza urticante nelle strade dell’universo, in assoluta libertà. Questa musica può farlo.
Maledetto ginocchio!
Out of Bologna, Italy comes Nicola Guazzaloca, pianist extraordinaire. Born in 1975, Guazzaloca focuses on the experimental and improvisational side of things and is a big part of the European jazz circle. “Tecniche Arcaiche” is his two part solo piano composition which many consider his masterpiece. Performed live at the Angelica International Music Festival from Bolgona, “Tecniche Arcaiche” is 42 minutes of stunning piano playing. Parte Prima is Guazzaloca leaning inside of the piano, plucking, strumming, rubbing, twisting, who knows what else, to the strings. An authoritative, skilled intervention of what more the piano may provide. Parte Seconda has Nicola sitting at the bench, playing the ivories from low register to high. With a command and knowledge of how to bring a variety of sounds from the piano, Guazzaloca flows through moods of chaos and control. Yet again, another wonderful selection from Amirani Records, working to teach us that experimental and challenging does not always have to be messy.
C’est fort heureux que le label Amirani consacre plusieurs de ses belles publications à cet enthousiaste pianiste et activiste de l’improvisation contemporaine qu’est Nicolà Guazzaloca. Amirani, soit Gianni Mimmo,s'est associé au label Aut records de Davide Lorenzon pour cette production. Pour quiconque connaît un tant soit peu les musiciens improvisateurs italiens et leur topographie, Guazzaloca est le premier nom qui vient à l’esprit quand on évoque la scène active de Bologne. Le grand talent de pianiste et de créateur bien sûr, mais aussi son travail d’animation d’ateliers, de concerts – laboratoires et son sens de l’éthique et de l’engagement.
Parmi les explorateurs du piano, Nicolà Guazzaloca se situe plutôt du côté des claviéristes radicaux tels Veryan Weston, Agusti Fernandez ou Fred Van Hove que des éventreurs soniques comme Jacques Demierre ou Sophie Angel. Une commande du clavier impressionnante et un goût italien évident. Si Tecniche Arcaiche commence par des stridulations et un subtil grattage des cordes dans la table d’harmonie, le plat de consistance est une formidable improvisation avec le clavier du piano. Une puissance qui met en vibration toute la machine et fait mieux qu’évoquer celle d’Alex von Schlippenbach. Une science des doigtés et des nuances jamais prise en défaut, un lyrisme tellurique, un sens de la ballade contrariée. Bien sûr, on y entend la pratique du jazz, même si ce n’est pas du jazz, un esprit contemporain avec toute l’énergie de la free music, la vraie, celle des Irene Schweizer, Alex von S, Fred Van Hove. C’est très fort ! Voilà un pianiste qu’un organisateur avisé devrait faire jouer avec les Mark Sanders, Paul Lovens, Roger Turner, Clayton Thomas ou Paul Rogers. Live at Angelica (le festival de musique expérimentale de Bologne) nous fait entendre son côté le plus brillant alors que le précédent Tecniche Arcaiche (amrn 035) délivrait sa facette plus introspective. Un pianiste essentiel.
Come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già prima”. La citazione da Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino che compare all’interno della confezione di questo cd descrive a meraviglia un’essenziale qualità dell’improvvisazione. Essa è sì “inizio dell’inizio”, come dice Jankélévitch, perché, come improvvisazione, sospende le norme su cui si basa e inizia appunto ex improviso. Eppure non s’inizia mai ex nihilo. Si riprendono discorsi già cominciati (come nella Parte Prima, in cui risuonano gli oggetti del piano preparato), si proseguono storie già narrate (come nella Parte Seconda, che si richiama al piano free di Cecil Taylor), ma in una situazione diversa, nuova, inattesa. Mirabile nella musica di Nicola Guazzaloca è allora l’esplorazione, ricca di spunti creativi, delle possibilità estetiche ed espressive delle tecniche arcaiche della libera improvvisazione al pianoforte: seppure certo già sentite, son qui riproposte con una grande freschezza che affascina e che ce le restituisce ancora inaudite.
Έχω γράψει κι άλλε φορές στο παρελθόν για τον ιταλό, αυτοσχεδιστή πιανίστα NicolaGuazzaloca. Κάποτε για το άλμπουμ του “NobleArt” (rec. 7/2007) την «ελεύθερη» συνεργασία μ’ έναν δεύτερο πιανίστα, τον ThollemMcDonas, κάποτε άλλοτε για το ShoreditchTrio (GianniMimmoσοπράνο, HannahMarshallτσέλο, NicolaGuazzalocaπιάνο) και κάποτε άλλοτε για το σόλο-πιάνο του“TecnicheArcaiche” ηχογραφημένο στην Μπολόνια τον Μάρτιο του 2013 – άπαντα τα άλμπουμ «κομμένα» για την AmiraniRecords. Τώρα, ένα επόμενο σόλο CD του Guazzaloca, το “Tecniche Arcaiche / Live at Angelica” [Amirani/ Aut, 2015], γραμμένο κι αυτό στην Μπολώνια, στο AngelicaFestivalInternazionalediMusica την 16/5/2014, έρχεται να μας μεταφέρει στον αυστηρό, αλλά και τόσο ελεύθερο συνάμα κόσμο του ιταλού αυτοσχεδιαστή, ένα άλμπουμ δηλαδή που κρύβει, στα δύο κομμάτια που περιέχει, δυνατές εκπλήξεις.
Στο πρώτο απ’ αυτά, που έχει τίτλο “Parteprima” και διαρκεί περί τα 15 λεπτά ο Guazzaloca μας δείχνει το περισσότερο… ολιστικό, πιανιστικό του πρόσωπο. Πιάνο και ποικίλα αντικείμενα δημιουργούν ένα ακανόνιστο, αλλά τόσο γεμάτο και δυναμικό περιβάλλον – ολοκληρωμένο και συγχρόνως αυτοδύναμο εννοώ, από το πρώτο έως και το τελευταίο δευτερόλεπτο. Απίστευτοι και κατά μίαν έννοια ανεπανάληπτοι ήχοι, που τεντώνουν την ακοή, δημιουργώντας πολλαπλά επίπεδα ακρόασης, την ίδιαν ώρα που σκόρπιες, σύντομες μελωδικές φράσεις μάς υπενθυμίζουν με τι ακριβώς έχουμε να κάνουμε. Δεν ξέρω κατά πόσον αυτό που ακούμε προέρχεται από ένα προετοιμασμένο πιάνο, που έχει «δουλευτεί» καταλλήλως πριν την συναυλία, ή αν η προετοιμασία συμβαίνει εκείνη τη στιγμή (της εγγραφής) και επιτόπου. Όπως κι αν έχει η κατάσταση ο Guazzaloca εκμεταλλεύεται κάθε εσωτερικό ή εξωτερικό σημείο του οργάνου, «βασανίζοντας» τις χορδές και κάνοντάς τες να ηχήσουν με χίλιους-δυο διαφορετικούς τρόπους. Clusters, σύννεφα συγχορδιών, εμμονικές νότες και βεβαίως όλη εκείνη η κρουστή αντεπίθεση από το εσωτερικό του οργάνου, που είναι άλλο να την ακούς… αλλά και άλλο να την βλέπεις.
Το δεύτερο κομμάτι αγγίζει τα 27 λεπτά και έχει τίτλο “Parteseconda”. Εξωτερικώς είναι… κλασικό –εννοώ πως το παίξιμο του Guazzaloca περιορίζεται στα πλήκτρα–, αλλά στη δομή του παραμένει αυθόρμητο και αυτοσχεδιαστικό, με συνεχείς εναλλαγές στους ρυθμούς και τα tempi, με τις ίδιες μικρές και ανολοκλήρωτες μελωδικές φράσεις, με τον ίδιο πλουραλισμό σε όλη την γκάμα των οκτάβων. Σίγουρα το παίξιμο είναι εντυπωσιακό. Και το γεγονός πως περνάει από πολλά και διαφορετικά στάδια προσφέρει στο άκουσμα μιαν αναντίρρητη ποικιλία, και άρα ένα διαρκώς ανανεούμενο ενδιαφέρον.
Dopo il disco in studio arrivano di nuovo le Teniche Arcaiche del pianista Nicola Guazzaloca, coprodotte da Amirani e Aut Records, questa volta live al Festival Angelica, due parti in cui oltre al pianoforte ci sono oggetti che straniano i suoni dello strumento. È nella Parte Prima che questi hanno un ruolo e contribuiscono a creare un mondo sonoro dall’accesa individualità, completamente a loro agio con la diversità dall’uso consueto dello strumento. Le tecniche sono arcaiche, o per lo meno non sono nuove, se consideriamo tutto quello che è successo negli ultimi cinquanta anni sia nell´improvvisazione che nella composizione per pianoforte. La parte Seconda mostra invece un pianismo free piuttosto accessibile, fra il primo Cecil Taylor e Lowell Davidson, sfortunato pioniere del genere su ESP, che entusiasma il pubblico presente, a giudicare dagli applausi, con il suo innato senso per la narrazione. Guazzaloca si conferma un pianista preparato e ricco di fantasia creativa, perfettamente in sintonia con le modernità che hanno cambiato il modo di esprimersi sul suo strumento.
If the style of jazz you enjoy listening to is more on the improvisational and free side of things, you will definitely love Tecniche Arcaiche: Live At Angelica (Aut), a release by pianist Nicola Guazzaloca. For me, it’s hard to compare this to someone without someone more in-the-know saying “this sounds nothing like who you’re comparing this to” but this is the best way I can do it. Some of it sounds like what Richard Wright did during his part of Pink Floyd’s Ummagumma, where it seems like there may be a concept of what he wants to do but plays whatever inspires him at any given moment. “Parte Prima” is more on the noisy and chaotic side while the 27 minute “Parte Seconda” is slightly more musical and melodic. This recording was taken from a 2014 live performance so the audience were into the spontaneity as much as the home listener is, which honestly makes this a joy to listen to, or at least a joy on the verge of falling off into the unknown. Again, someone more in-the-know may have a more accurate description of what they’re hearing here and why but I liked this and would definitely be more into hearing another Guazzaloca project.
Su terreni decisamente più sperimentali, ma non certamente meno stimolanti, si muove il pianista Nicola Guazzaloca, che ha pubblicato un suo recital solista tenutosi durante il festival Angelica nel 2014. Tecniche arcaiche - Live at Angelica (Amirani/Aut) riprende un lavoro già pubblicato in studio e in cui il pianoforte è sollecitato con preparazioni e modalità che ne esplorano tutto il potenziale di macchina sonora. Un viaggio affascinante, da provare.
Partiamo da un’ampia costola pianistica, progredendo (anche qui lo facciamo quasi sempre) in ordine numerico. Il primo è dunque un piano solo, Tecniche arcaiche Live at Angelica (Amirani) di Nicola Guazzaloca (foto in alto). 'Angelica’ è una storica rassegna bolognese di musiche contemporanee (il plurale è d’obbligo), in cui improvvisazione di marca jazzistica ed eurocolta (chiamiamola ancora così, per comodità) si mischiano senza colpo ferire. Paradigmatico, in tal senso, il CD di Guazzaloca, due sole lunghe sequenze, la prima col ricorso a oggetti e rumorismi vari, la seconda più schiettamente pianistica, vitale, libera, intensa, sostanziosa, con dei rallentando che in realtà non si distendono quasi mai del tutto, conservando come un fremito intestino, per riaprirsi poi ancora a una pastosa, corporea plasticità. Ottimo disco.
Abbiamo già avuto occasione di ricordare ai nostri lettori di come Nicola Gazzaloca sia uno dei tesori musicali nazionali e di certo non è sfuggito all’attento orecchio di Gianni Mimmo e della sua Amirani. Nicola Guazzaloca dal vivo nella sua Bologna segna un nuovo capitolo nella semiotica del pianoforte contemporaneo e quest’album ne è la diretta e verace testimonianza. Come Keith Tippett, Cecil Taylor, Charlemagne Palestine e non molto altri grandissimi, Nicola non è un pianista, nella stessa misura e per le stesse motivazioni per le quali il palombaro archeologo del profondo Salvador Dalì non è un pittore. Piuttosto è il pianoforte che usa il maestro Guazzaloca per alcune delle riflessioni più ardite e intelligenti che i martelletti abbiano mai raccontato. Legni, ambiente, oggetti, pianti, gioia, tormenti dell’anima, irrefrenabile e immotivata leggerezza in un ciclo dove inizio e fine tendono a fondersi come nella veglia di Finnegan. La musica di Nicola fluisce come i pensieri. E per piacere non tirate in ballo il jazz. Diffrazioni semantiche che travalicano il linguaggio stesso, muovendosi con ardito candore da anima ad anima. Musica nuova, sempreverde, intelligente, attenta testimone della politica del proprio tempo.
Nicola Guazzaloca _ piano, objects
Recorded by Stefano Carboni at Centro di Ricerca Musicale, Teatro San Leonardo, Bologna, Italy during ANGELICA Festival Internazionale di Musica, May 16, 2014
Music conceived and performed by Nicola Guazzaloca
Produced by Aut records. Gianni Mimmo for Amirani Records, Nicola Guazzaloca
Thanks to Massimo Simonini-Angelica, Raffaele Amura, SPM Ivan Illich