The Shoreditch Concert

April, 2010
AMRN023
CD Digipack
Price: 
12.50
Hannah Marshall, Nicola Guazzaloca, Gianni Mimmo, Leila Adu

Live recorded in St. Leonard’s Shoreditch Church in London, here is a stunning, colourful, perfectly balanced, awesome concert.
Interwoven lines in the crystal challenging acoustic of a severe architecture, re-designing the listening experience in a great, soulful performance.

!Lyrical and angular, warm and sensual, inventive and complex!

The creative piano touch of Nicola Guazzaloca, the sparkling cello touch of Hannah Marshall, the remarkable palette of Gianni Mimmo’s soprano sax along with the flexible vocal force of Leila Adu in a memorabile concert.
Liner note by composer Dario Palermo.

Reviews

Mascalina
Paolo Ronchetti

Improvvisazione pura. Risuonatori portati al limite estremo sia per quanto riguarda gli strumenti che per quanto riguarda il riempimento sonoro dello spazio concertistico. Il tutto nel rispetto di una musica realmente acustica in quanto l’eccessiva cassa risonante della chiesa nel centro di Londra dove è avvenuta la performance obbligava i musicisti ad un doppio lavoro per evitare un ritorno di suono dannoso in termini di leggibilità sonora. Hannah Marshall Cello, Nicola Guazzaloca Piano, Gianni Mimmo Soprano Sax, Leila Adu Voice sono i protagonisti di questo concerto londinese della fine 2009 uscito a fine 2010 per la Amirani Records. Il linguaggio delle cinque composizioni è nervoso e dinamico. Spesso i musicisti lavorano in duo o trio scambiandosi parti e lavorando sulle possibilità dell’interplay riuscendo a raggiungere miracolosi unisoni che hanno tutta l’aria di essere improvvisati. La riproposizione di frasi appena enunciate da un altro strumentista, e quindi variate, è spesso usata come strumento di lavoro ma senza esagerare. Il piano di Guazzaloca e il sax soprano di Mimmo sono i mattatori di questa performance. Il primo con un pianismo colto, consapevole nell’approccio tecnico a 360 gradi (per intenderci si va’ dal pianismo classico a selvaggi colpi dati al pianoforte); il secondo con una capacità di dialogare con gli altri assolutamente trascinante. Ma anche il violoncello di Hannah Marshall si apre a momenti di ferocia sonora, con rasoiate improvvise, come a momenti di sostegno armonico/ritmico.  La voce di Leila Adu purtroppo è sempre in secondo piano e raramente è ascoltabile! È probabile che i limiti sonori dello spazio concertistico abbiano penalizzato soprattutto la leggibilità, e la registrazione, della sua voce. È un vero peccato perché, da quanto si riesce ad ascoltare nella terza traccia tensive/pensive e nella finale Where lies the final harbor, whence we unmoor no more?, (e da quanto si legge nelle note di copertina di chi ha partecipato al concerto), siamo davanti ad una musicista con capacità fuori dell’ordinario sia a livello  improvvisativo che timbrico. Personalmente le tracce citate, assieme a The bending attitude sono i momenti migliori di questo The Shoreditch Concert ennesima uscita interessante della Amirani Records.

Cadence
Jason Bivis

(…) From the other end of town comes (2), a totally improvised concert given at St. Leonard's Shoreditch Church in London. The first track is just the duo of Marshall and Guazzaloca making tentative contact through damped and plucked single notes. Then Mimmo and Adu join in on "act on your speech" with small sax and vocal sounds that eventually blend with the other instruments to form a steely, keening web of sound. Things just get wilder from there with sharp sounds coming out of silence and rambunctious cello-sax piano chases. Marshall and Mimmo are particularly impressive in the way they twist and thread their instruments both through each other and with Guazzaloca's manic piano. Adu mostly relies on throaty murmurs and mumbles that are sometimes hard to pick up in the mix but work well as the base for "final harbor", making a persistent percussive presence as the others drone or attack, bringing a sinister ambiance to the whole.

This set is predictable in the sense that you expect the musicians to try to create something out of thin air and they do, combining with delicacy and precision. (...)

 

L'isola che non c'era
Alberto Bazzurro

Notevolissimo, per parte sua, The Shoreditch Concert, live londinese

dell’ottobre 2009 in cui Guazzaloca e Mimmo interagiscono con Leila
Adu
, voce neozelandese, e Hannah Marshall, cellista inglese.

Il Cd sfoggia un invidiabile nitore timbrico, un perfetto equilibrio tra le forze in

campo, grande intelligenza nel gestire anche qui un situazione “senza

rete”.

Criticas Novas

(...)Bem menos conhecida do que Coxhill, a também inglesa Hannah Marshall (violoncelo) emparceira com outros músicos transalpinos, o pianista Nicola Guazzaloca e o também saxofonista soprano Gianni Mimmo, e com a cidadã do mundo Leila Adu, cantora do Gana criada na Nova Zelândia. A música é mais abstracta, com referências até na contemporânea, e tem um carácter de câmara em que importa o efeito de conjunto. Estando os focos sobre Marshall, cujo currículo inclui prestações com Veryan Weston, Luc Ex, Ingrid Laubrock, Tony Buck, Johannes Bauer ou Franz Hautzinger, é Guazzaloca quem mais se destaca. Atenção a este senhor, pois vamos com certeza ouvir falar mais dele.

Chain DLK
Andrea Ferraris

As many of our reader have probably noticed, above all if they/you're in the ranks of those who know what's happening in the world of contemporary music-avant jazz and similar contexts, you've probably heard/noticed Amirani Records has been exploring both genres with no damn fear to cross that border where everything is misty and "un-safe". Even thought a live concert in a church where you have a cello, plus a piano, plus a voice and a soprano sax dealing with contemporary music, is not exactly a betrayal of tradition, this quartet "fakes tradition" and plays with it: abstract, jazzy and neoclassic without resembling that much anything in particular, but incorporating elements of different but yet similar musical growths. I think it's important to underline the fact this quartet is a high-technically-skilled-killing-machine, but don't hold your breath, these musicians have gone beyond their incredible technical talent. What drives all of the tracks is still the idea/feeling of the moment, a great stream of consciousness that pushed them to leave the harbor behind their backs to sail uneasy waters. Guazzaloca's soft passages and his pointillistic incursions are maybe one of the strongest presences of this live performance, don't expect a frontal piano playing, but his work has a big weight on the final result. What can be filed as frontal, is the soprano sax of Mimmo and if you ever had the chance to see one of his live shows you know "the man has his say", his frontal approach in this recording is in line with the Baileyan idea that the performer has always to be himself no matter what's the context. Leila Adu and Hannah Marshall have the roles of the tight rope walkers therefore they're constantly on the edge of the ideal musical line that joins Guazzaloca to Mimmo and they did a beautiful job since Adu's voice flights elegantly on a scene where beside the two italians, the english cellist often acts in response or contrast to the different phrases "scattered on the crime scene". The location of this performance is the body of a church and reverb is the fifth element of the recording, but the interesting thing is that they played considering the aural context and what a good work they did!. An intense but yet really digestible contemporary work where the players are more driven by the feeling than by the idea to sound like this or like that, a challenge where many others have failed.

Rockerilla
Vincenzo Santarcangelo

Un suono ostico, materico, libero da condizionamenti culturali o di struttura. Sono un violoncello (Hannah Marshall), un pianoforte (Nicola Guazzaloca), un sax soprano (Gianni Mimmo) e una voce formidabile (Leila Adu) a dargli vita, il luogo è la St.Leonard’s Shoreditch Church di Londra, l’occasione una performance agita nell’Ottobre 2009 da quattro musicisti in stato di grazia. I confini tra classica, jazz, scrittura e improvvisazione si scolorano fino a risultare impercettibili, le definizioni perdono di senso. Rimane il controllo assoluto di strumenti ai quali questi musicisti se ne stanno avvinghiati, una confidenza conquistata con anni di pratica e passione, una musica che è espressione genuina di anime alla continua ricerca.

Kathodik
Sergio Eletto

“The Shoreditch Concert” ci consegna su supporto la registrazione dell’incontro creativo avuto tra Gianni Mimmo (sax soprano), Nicola Guazzaloca (piano), Hannah Marshall (violoncello) e Leila Adu (voce) presso la londinese St. Leonard’s Church durante il ’09. La performance si muove per gradi seguendo un fare prudente e oculato, archiviando nella sibilante opener How D the D is solo le gesta di violoncello e pianoforte, pronti ad incrociarsi attraverso un singhiozzante gioco di tempi e di timbri, dove l’alternarsi fra tonfi nel silenzio e acuti recuperi del volume contribuisce alla genesi di un climax lealmente contemporaneo. Insegue Act on Your Speech, schiusa al primo colpo dalle raffinate e complesse serpentine di Mimmo al soprano, orientate parimenti da un carattere austero (qui a tratti quasi nordico sulla scia di un Garbarek) e dai consueti tocchi lacyani, trademark sonoro fisso nel suono ricercato dal patron Amirani; di seguito anche i vocalizzi, magri e aerei, sciorinati dalla Adu producono un buon carico emotivo nell’ascolto di questa improvvisazione. Uno spazio hard-boiled si fa strada su Tensive/Pensive, elevata grazie al funambolismo tipico di Guazzaloca quando diventa tutt’uno con la tastiera: una forma d’incitamento a caldo alfine di spingere il sax in balenanti giochi di dissonanza. Un’onda cacofonica, di perpetui sali e scendi prosegue con superbia per tutta la vita di The Bending Attitude dove il pensiero ancora una volta ricorre in un baleno a Lacy, qui più estremo del solito e dispostissimo a lasciarsi inviluppare da scintillii tayloriani al piano. In Where Lies The Final Harbor, Whence we Unmoor no More?, il quartetto ci riporta nei territori madidi di contemporaneità degustati in partenza, e sigillando così una (importante) parentesi d’improvvisazione europea eretta principalmente grazie a una miscela oculata di ragione e sentimento.

Supermizzi Blog
Guido Siliotto

Le note di copertina ci informano, attraverso la penna di Dario Palermo, che i musicisti hanno dovuto combattere con l'acustica della St. Leonard Church, chiesa londinese situata nel quartiere di Shoreditch. Un luogo che possiamo immaginare particolarmente suggestivo per un concerto, che però si rivela ostile. Ma pare che proprio queste difficoltà, incrementando il dovere di concentrazione, abbiano contribuito non poco all'intensità del risultato. C'è da crederci. Ad ogni modo, per ciò che ci interessa, l'ascolto di questo album firmato da un quartetto d'eccezione conferma la qualità delle produzioni dell'etichetta Amirani Records, qui a una delle sue uscite migliori. Hannah Marshall al violoncello, Nicola Guazzaloca al piano, Gianni Mimmo al sax soprano e Leila Adu alla voce sono gli artefici di queste cinque tracce il cui filo conduttore è una improvvisazione di grande livello emotivo. Versatili e comunicativi, i quattro si dimostrano tanto creativi, quanto realmente capaci di coinvolgere, con esecuzioni di grande spessore. Disco che richiede, all'ascolto, almeno la concentrazione che i quattro hanno dovuto mettere nel suonare, ma si tratta di una dolce fatica, davvero ben ripagata.

Orynx Improv and Sounds blogspot
Jean Michel Van Schouwburg

Augmenté pour l’occasion de ce concert londonien dans une église du centre-ville de la chanteuse Leila Adu, le trio Marshall / Guazzaloca / Mimmo (violoncelle, piano et saxophone soprano) a fait le pari de produire une performance atypique. En effet, l’espace de cette église de Shoreditch, quartier voisin de la City est très réverbérant. Malgré des conditions acoustiques difficiles, le défi est relevé : il s’agit d’adapter le jeu sur les instruments en fonction de cette résonance particulière. D’emblée, le piano et le violoncelle entame un premier dialogue comme pour tâter le terrain, jouant autant avec la résonance et la vitesse du son qu’avec l’autre partenaire. Le son et le timbre de chaque instrument est transformé comme si on l’entendait dans un brouillard. L’arrivée du saxophone soprano de Gianni Mimmo dans le deuxième morceau semble apporter plus de clarté, sans doute parce que la prise de son lui est plus fidèle. Littéralement handicapés par le « retard » et cette réverbération marmoréenne, les musiciens jouent instinctivement autant à l’économie qu’avec l’expressivité voulue, soulignée curieusement par le truchement ce fog acoustique. Quand soudainement les mains expertes de Guazzaloca se libèrent sur le clavier, les cascades de notes ressemblent à des éclaboussures jaillissantes qu’on croit deviner à travers la buée de vitres imaginaires… Une impression étrange. Hannah Marshall a un talent inné pour la suggestion, l’ellipse et l’épure. Elle imprime une vibration particulière au frottement de l’archet comme pour amplifier ces troubles auditifs. Malgré les effets de la réverbération, on se persuade aisément que les quatre musiciens ont établi une conversation au sommet. Un modèle d’équilibre. La voix de Leila Adu intervient dans des dynamiques ambigües par rapport au sax soprano et au violoncelle. Une vocaliste étonnante. Le jeu subtil du saxophoniste avec ces cycles d’intervalles distendus et les nuances de son attaque contribuent à créer un volume tridimensionnel. Des notes sont volontairement omises ou suggérées ouvrant l’espace au sein du continuum et ses claquements du bec redressent le centre de gravité dans notre perception. Il s’agit d’improvisations réalisées minutieusement par trois instrumentistes qui ont étudié les procédés compositionnels, soit l’architecture de la musique et son habillement, pour créer le plus spontanément du monde des formes qui semblent avoir été étudiées. Marshall et Guazzaloca, deux musiciens dans la trentaine, comptent parmi les improvisateurs les plus remarquables de leur génération. Hannah Marshall s’est déjà distinguée dans un superbe Trio of Uncertainty avec le pianiste Veryan Weston, un musicien essentiel(Unlocked /Emanem). Son sens inné de la forme l’aide à construire la trame idéale pour ce nouveau partenaire au clavier au jeu tout aussi passionnant. En effet, j’avais été séduit par Nicola Guazzaloca dans le contexte de son duo avec Edoardo Maraffa (Gluck Auf /Setola di Maïale). Mais voici que je découvre avec surprise une autre palette révélatrice de son talent. Non content d’être un remarquable pianiste et improvisateur, NG est un animateur de la vie musicale alternative à Bologne, une ville aussi grouillante de ce point de vue que Londres d’où provient Hannah Marshall. Chez elle, l’éthique collective de la communauté improvisée londonienne est une seconde nature. Plutôt que de chercher à briller « individuellement », HM joue ce qui doit l’être dans l’instant, ce qui est requis par la musique qui se construit, sans faire des signes superflus pour attirer le chaland. (…)

MusicZoom
Vittorio Lo Conte

Gianni Mimmo non ha mai fatto segreto della sua passione per la musica creativa e cosí non poteva che registrare questo concerto seguito ad una visita a Londra, nella chiesa di St. Leonard´s Shoreditch. Siamo nella città che ha visto la prima generazione di musicisti radicali ed in cui Steve Lacy, suo ispiratore, trovò una fertile intesa con i musicisti locali riunitisi in un collettivo di improvvisazione chiamatosi Company. 

Il sassofonista pavese si trova subito a suo agio nell´atmosfera della chiesa, con un´acustica tutta speciale. Lascia il primo brano al duo costituito dal pianista Nicola Guazzaloca ed alla violoncellista Hannah Marshall, ricco di intensi momenti, poi entra anche lui con il sax soprano a stimolare l´atmosfera, ad inventare suoni speciale ed provocare al dialogo gli altri due, in un cercarsi, abbracciarsi, abbandonarsi, in storie che spuntano dal nulla, che diventano ancora più complesse quando si aggiunge il vocalizzo di Leila Adu nel brano finale. 

Si seguono i dettami del genere creativo in un ambiente che invoglia alla freschezza espressiva. È un disco che aiuta a mettersi in contatto con un genere solo all´apparenza ostico, e che ben funziona, anche per un pianista, Guazzaloca, che mostra doti tecniche interessanti. Spuntano atmosfere calde, che vanno dall´intimistico all´apertamente sensuale, fuori dallo scontato. Fra le migliori cose della Amirani Records.

Credits: 

Hannah Marshall _ cello
Nicola Guazzaloca _ piano
Gianni Mimmo _ soprano sax
Leila Adu_  voice
  
Live recording _2009, October the 30th
St. Leonards’s Shoreditch Church, London, UK.
Music _ H.Marshall, N.Guazzaloca, G.Mimmo, L.Adu
Liner note _ Dario Palermo
Cover painting _ Toti Scialoja
Production _ Gianni Mimmo for Amirani Records

The title of track n.5 is a qoute from Moby Dick byHerman Melville.
Our thanks go to Mr. John Russell for his inspiring presence 
and to Revd. Paul Turp, Rector of St. Leonard’s Church.