Two's Days / Tuesdays

November, 2006
AMRN002
CD Jewel Box
Price: 
12.50
Gianni Mimmo & Angelo Contini

Second edition by Amirani Records catalogue is a duo performed by Gianni Mimmo (Soprano Sax) and Angelo Contini (Trombone)

The duo is translucent and light formula, first communication nucleus, distance to live, exploration of  a moment-built spaces.

Duo is a pure modality, where catching inner voices, subtle tones moves.

Sanding tones, sculpted light, earthquake delight.

Dialogical to welcome and fuse the silences with sounds.

Two instruments, a soprano sax and a trombone, without any rythmic or harmonic support, played with a contemporary attitude, in a composed and improvised score, including originals and a couple of tunes by Steve Lacy

Two sounds, friends&enemies, two sides:

instintive&direct vs elegant&mindy

blade runners

Reviews

Nitidezza e contorni del suono
Erika Dagnino

In Two’s Days/Tuesdays – opera che rivela un’ interessante interazione del duo jazzistico Gianni Mimmo - Angelo Contini – l’ aria, a tratti secca, asciutta, a tratti umida, acquosa sembra essere l’elemento a cui aderiscono e da cui prendono forma il suono e i suoni del sax di Mimmo. Un’umidità ravvisabile non come nebbia, ma come velo di verticalità ondosa che lascia trasparire le sonorità chiare e nitide, fino ad essere affilate, entro contorni dalla motilità vagamente liquida. E in questo habitat non vengono meno la calcificazione e la pulsazione solida: annunciate dalle immagini di copertina – che evocano anche quella sorta di calcificazione tipica del paesaggio di certe opere daliniane – e trasmesse sia dal sax stesso, sia dal suono aer-tellurico del trombone digeriduiano di Contini.
Opera artistica quindi che tiene conto anche dell’ambiente fisico e ultra-fisico penetrabile dalla musica e dalle sue vibrazioni, non escludendo la coesistenza di diversi stati della materia per accadere o trovare la sua manifestazione. Che cose diverse devono incontrarsi e unirsi recita un verso di Melville tratto dalla poesia "Art", che, riferendosi inoltre alla composizione musicale di Steve Lacy del medesimo testo poetico, qui eseguita con aderenza al dettato lacyano, dà anche il titolo all’ultimo brano.
E proprio attraverso questa presa di coscienza diventa possibile guardare e ascoltare il CD in questione.

Kathodik
Sergio Eletto

Forse, si potrebbe innalzare una conoscenza sul duo intestatario di questa seconda uscita Amirani, partendo con l’enunciare una fugace serie di pensieri, idee che giungono dritte al cuore del disco, con i quali gli stessi creatori hanno descritto l’anima di “Two’s Days / Tuesdays” all’ ‘esterno’.
‘...L’esplorazione di uno spazio costruito sul momento…’
‘…In un dialogo, il suono ha un modo speciale di accogliere e di mescolarsi con il silenzio e il tempo, il colore ha modo di svelare il suo formarsi…’
’… due strumenti, due modalità di dare, cercare suono, frutta insoliti sismi…’

Metaforicamente, dopo aver sollevato la mente con tali riflessioni, mi viene da paragonare il mood del duo Mimmo / Contini a quello di due giovani conoscenti, presi a pieno regime da una conversazione, libera e sciolta, riguardo la vita e i vari orpelli che la assemblano di volta in volta.

Due amici che, pur non nutrendo nessun astio l’uno contro l’altro, imboccano forme di pensiero, ma anche d’azione, di differente spessore.

E, quindi, facile comprendere che la forza di questo progetto risieda nell’evoluta capacità di entrambi nel porre il mezzo del confronto (l’arte del dialogo con la D maiuscola) al centro dello spazio (la performance) in cui, poi, lasciar vibrare i due fiati: sax soprano e trombone, per l’esattezza.

Altresì qui, anche secondo la verve del Contini, conta molto collocare, in quello che architetta, uno spazioso anfratto indirizzato al mixage – soffuso, meticoloso e alle volta tagliente – con il silenzio: giocando quasi eroticamente con esso, lasciando che in qualsiasi contingente diventi matura riflessione della musica in corso al momento.

Telegraficamente Angelo Contini è sia strumentista, quanto ricercatore, ha identificato il proprio ‘file’ artistico nel campo della musica jazz, dell’avanguardia e della sperimentazione tout court, sin dalla giovanissima età negli anni ’70. Inoltre, oltre a tenere stabilmente stage e corsi di formazione concerni tecniche alternative da eseguire sullo strumento, Angelo è anche un raffinato esperto di dijeridoo.

Undici composizioni che abbracciano, sia scritture del solo Mimmo, sia alcune formulate a quattro mani (ApproachInsects) adocchiando anche questa volta il savouir-faire da gigante di Steve Lacy: attraverso i pensieri malinconici di Naufrage, con la proposta ‘seghettata’ e virtuosa di Feline e con la pacata versione di Art, sagomata a colpi di soffi, rimbrotti e sbuffi percussivi.

Non rimane, quindi, che infiltrasi con una (rigorosa) tensione allentata tra le pieghe di Solve, geometrico assemblaggio di situazioni non canoniche; Emperor, melodia cameristica e minimale; Lost Signal, fugace corollario di astrattezze ‘naif’ al trombone di Contini; Alba sez. I, II, equilibrate riflessioni di – anche pimpante - melodia e silenzio

Questi titoli, solo per citare un parte dei migliori frangenti incontrati durante il tempo dell’ascolto.

Visto l’inizio, centrato volutamente sull’uso di metafore e concetti degli stessi protagonisti, è quasi indispensabile e doveroso mettere un punto alla fine e riproporre un altro ‘motto’ di pensiero fiorito dalla fucina creativa di Mimmo_Contini:
’… i temi come luoghi da percorrere in modo curioso insieme a due strumenti amici e antitetici,
due aspetti, istintivo primordiale l’uno, mentale e raffinato l’altro, sul filo di un crinale espressivo di grande energia creativa…’

Cadence
Jim Santella

Features a creative duo performance that includes compositions by Steve lacy as well as original pieces. Coversing, saxophonist Gianni Mimmo and trombonist Angelo Contini allow their soprano and tenor voices to form boundaries. Harmony plays a crucial role in their presentation, as both artists strive for consonance and a peaceful setting. The three pieces by Lacy, in particular, come with mellow, scale-wise patterns and a velvet touch. His “Art” is interpreted with a rolling motion that allow for considerable freedom in texture and colour. They bring this one to life as if it were an abstract painting of gentle waves and pastel tones. Their interpretation of Lacy’s “Feline” is made with a gentle caress, while his “Naufrage” is allowed to walk up and down a stairway formed with rounded edges. The duo’s “Approach” contains a few spits and spurts as saxophonist and trombonist contribute flurries of hurried notes. Other pieces by the pair reveal a consistent love for lyrical melody. Their “Insects” comes wit a surreal impressions, while their “Solve” leaves a bit of a mystery through its empty spaces and solemn moans. Contini’s “Lost Signal”, a solo improvisation, features expressive multiphonics and heightened passion, while Mimmo’s “Alba” takes the pair through another mellow adventure. Although highly creative, a fluid approach and a respect for mellow tones give  Two’s days/Tuesdays an agreeable texture.

Sand Zine
Andrea Ferraris

Secondo passante nel percorso ‘lungo parete’ dell’Amirani ed uscita che si può collocare nuovamente in ambito jazzistico, direi che la scalata assuma sempre di più la fisionomia di un percorso fatto per gradi: un passo alla volta. Dall’esordio solista di “One Way Ticket” si passa ad un disco in duo che vede faccia a faccia (come esplicitato chiaramente dal concept della grafica) il sax soprano di Gianni Mimmo ed il trombone di Angelo Contini. Per quanto l’apertura di Solve (come anche Approach) offra un incipit più zoppicante e frantumato Naufrage e Rifletto ristabiliscono la forte esigenza di ordine dei due autori, soprattutto nel caso delle composizioni di Gianni Mimmo direi che l’impronta stilistica non si allontani troppo né dal suo disco d’esordio né da altri lavori in cui lo vedremo impegnato di qui a breve (…privilegi dell’anteprima). Sia chiaro che ciò che torna è cifra stilistica perché come avrete modo di sentire ci sono delle sensibili differenze. Mi sembra evidente che in alcune tracce (improvvisate?) l’astrazione ed il rifiuto per ordine/rigore offra una piacevole fotografia del dualismo che emerge in modo esplicito fra le righe di questo lavoro. Se da una parte la struttura e l’esecuzione seguono schemi più consoni alla tradizione jazzistica pre Coleman (Emperor Of The Ice Cream ne fornisce un ottimo spaccato), dall’altra qualche traccia sembra risentire di derive leggermente più libere anche se per nulla ‘free’ soprattutto se il termine vi facesse prefigurare gente come Rosemberg, Andreini, Braxton, De Dyonisio et similis. Giusto per fare dei confronti azzardati (lo dico fin da subito), se accostati ad altri duo come nel caso di Rosemberg e Braxton non solo si può parlare di dischi differenti ma quasi di ambiti differenti, dall’impressione che ho avuto Mimmo e Contini sembrano non vergognarsi per nulla della loro radice, un occhio è decisamente rivolto alla tradizione senza per questo evitare di concedersi la libertà di vagabondare altrove. Se trovavo riduttivo accostare l’esordio di Mimmo a Lacy (per quanto sia saldamente radicato nel suo DNA), questo disco conferma ulteriormente che sia il suo lavoro in solitario sia questo in duo sia in cerca un proprio linguaggio senza per questo rinnegare il proprio background, anzi giusto per fare una citazione di un buon disco di qualche tempo fa spinto da un’idea non conservatrice di ‘tradizione’ potremmo quasi dire che Mimmo e Contini siano ‘In cerca di cibo’.

Rockerilla
Andrea Dani

Anche se cronologicamente anteriore in termini di registrazione a “One Way Ticket”, “Two’s Days/Tuesdays” è il secondo passo di Gianni Mimmo e della sua Amirani Records. Dopo l’estremo rigore solitario e metafisico dell’esordio (non a caso apre le cerebrali danze la parola di T.S.Eliot), è ora il momento del “Two”, del monologo che si fa dialogo, incontro, sempre ascetico e meditativo, tra la massa sonora, arguta e sempre demoniaca, angelica o aliena, del sax soprano con l’apparente e bonaria umanità del trombone di Angelo Contini. Il trombone è qui pietra che smussa lo spigolo vivo e la lama mai sopita del sax, per bilanciare la perentorietà netta dell’enunciato di Mimmo; qui il suono è materia, è pietra, come suggerisce l’artwork, ma è anche acqua del lacyano “Naufrage”, osso in “Echo’s Bones”, liquefazione progressiva dell’”Ice Cream”, ma anche fuga di “Insects”. Il suono è materia, e trova il suo valore nella propria vibratile esistenza fisica ancora prima delle legittimazioni concettuali, che pure non mancano, della sintassi o dell’architettura.

Credits: 

_ june 04 _ murec studio, milano, italy
_ sound engineer paolo falascone
_ accurate remix lorenzo dal ri 
_ cover photo doc ross 
_ other photos elda papa
_ graphics mirko spino
_ production amirani records