Tecniche arcaiche (e comparate) per mettere in movimento un pianoforte contemporaneo – diciamo così, tanto per iper-semplificare che il repertorio qui allestito spazia da un orizzonte intimista di stampo cageano a un eruttivo mondo tayloriano. Ma insomma delineare il campo è sempre un'attività molto riduttiva, specie quando ci si trova di fronte a musicisti davvero ricchi di visione come Nicola Guazzaloca, pianista bolognese classe '75. Ha un ottimo suono, un ampio bagaglio tecnico e da ciò che si ascolta una ricca cultura in materia di 88 tasti. Ma non si chiama Jarrett o Meldau, e quindi insegna in una nota, e gloriosa, scuola popolare della sua città, nel paese della scarsa meritocrazia.
Tecniche Arcaiche
A remarkable balance between impetus and delicacy, a consistent mélange of authority and audacity, lyrical flights and meaty smashes that give both the experienced listener and the newcomer, a great recording!
First solo album by Nicola Guazzaloca delivers a fully blossomed pianist.
A genuine work of constant inventiveness where simple light figures and deeply textured sketches are driven by the impetus of the instant self-composing material and by a complete investigation of the piano, never losing the narrative control and the force of a fresh suggestion
Reviews
Uno stupefacente bestiario di voci, “Tecniche Arcaiche”.
Tra richiami, grida, stridori ed atti d'amore.
Dentro e fuori il corpo strumento.
Un'impetuosa e lirica raccolta di schegge lucenti/rosicchiate, quella congegnata dal pianista bolognese, per il suo primo lavoro in perfetta solitudine.
Che l'avevamo incontrato talmente tante volte in precedenza (in una moltitudine di progetti/collaborazioni), da non esserci quasi accorti dell'assenza nel suo percorso di una tale opera (in uno e non più di uno).
Registrato alla Scuola Popolare Di Musica Ivan Illich di Bologna (dove insegna musica d'insieme e improvvisazione), “Tecniche Arcaiche” è un gran disco.
Fitto di segnali e inarrestabile, nella sua esposizione narrativa, fluida e coerente.
Diciannove composizioni istantanee, dove non vengon di certo lesinate, capacità di sintesi ed inventiva.
Un caleidoscopio di approcci e influenze, saettante e inclusivo.
Jazz, blues, classica e contemporanea, il free, il silenzio e il suo contrario.
Il tutto, ideato, eseguito e martellato, ad una velocità che toglie il respiro.
Non perde mai la bussola ed indica terre lontane.
Splendida opera?
Splendida opera.
Guazzaloca ha diviso il suo CD in tre parti, sia nel riuscito tentativo di presentare una propria immagine al fish-eye e sia nel tentativo di dare coerenza a materiali basilarmente troppo disomogenei. "Tecniche arcaiche" va quindi letto come tre CD, o mini-CD, in uno. La prima parte è suonata essenzialmente all’interno della cassa armonica, anche con l’ausilio di oggetti, e rappresenta la porzione di disco più informale, giocosa e giocattolosa. I nove titoli della seconda parte sono altrettante brevi e spiritate miniature – con l’eccezione di Tecniche arcaiche e Avventura nella bottiglia che si aggirano intorno ai cinque minuti - tutte scolpite sulla tastiera: decisamente fra new thing e musica contemporanea, ma con un piede e mezzo nella prima e solo mezzo nella seconda. Seguono le cascate di note della maratona finale, nove minuti di scorribande sulla tastiera registrati in pubblico, unico momento pragmaticamente definito come Improvvisazione (live) e unico momento più religiosamente jazz, del quale si porta appresso tutto lo spirito diabolico. Il brano, oltre che per struttura, differisce anche per la sua classificazione concreta che cozza con la fantasiosa e surreale vena ‘angelesca’ che aveva suggerito i titoli precedenti.
Pianiste émérite et animateur d’ateliers, de concerts et d’orchestres à Bologne, Nicolà Guazzaloca est devenu au fil des ans un improvisateur incontournable. Tecniche Arcaiche fait le point sur la pratique et l’expérience acquise par ce pianiste original dans 18 pièces très courtes entre 1’10’’ et 2’30’’, deux d’entre elles faisant 4’41’’ et 5’25’’. Une première partie de 9 pièces tournées vers les sortilèges de la table d’harmonie et une deuxième partie des 9 pièces suivantes au clavier proprement dit. En guise de conclusion, une improvisation de concert de 9’ résume à merveille la démarche exploratoire et jubilatoire de ce très bel album. L’intérieur du piano est sollicité dès les premiers morceaux par frottements et grattages alors qu’il égrène quelques notes… . Une fois installée une ambiance pleine de mystère, il aborde les touches tout en effectuant des pressions sur les cordes. La variété des timbres et des résonnances, l’enchaînement des affects, l’esprit de suite entre chaque pièce qui se répondent de l’une à l’autre jusqu’au n° 9 (alcuni modi), les hésitations, tout contribue à créer une œuvre de longue haleine qui tient les sens en éveil.
La pièce éponyme, tecniche arcaiche, est une subtile variation sur des intervalles et des doigtés étranges qui allie l’introspection avec une forme d’expressionnisme ironique. On retrouve cet état d’esprit dans les pièces suivantes où le renouvellement des idées, l’énergie aiguisée par un magistral sens de la forme allient l’épure stylée au mouvement constant.
On peut parcourir cette collection de solos d’un bout à l’autre ou en sens inverse, sautant l’une ou l’autre sans se lasser. De la free music contemporaine assumée à l’état pur, faite d’engagement, de spontanéité et de réflexion. Son travail au clavier, un chatoiement original dans les dissonnances, prend le temps de développer ses idées avant de conclure par un tour de force. Un pianiste qu’il faut découvrir et écouter d’urgence. S’il vous faut des points de références, on citera Fred Van Hove et Veryan Weston.
C'est aussi le trente cinquième numéro du label Amirani de Gianni Mimmo, saxophoniste avec qui Guazzaloca a enregistré au sein d'un Shoreditch trio mémorable (Again). Félicitations à Amirani pour ce remarquable travail continu.
Το “TecnicheArcaiche” [AmiraniAMRN 035] του NicolaGuazzaloca, ηχογραφημένο στην Μπολόνια τον Μάρτιο του 2013, είναι ένα πιανιστικό άλμπουμ. Αποτελείται δε από τρία μέρη. Στο πρώτο (τα πρώτα εννέα tracks, «μέσης» διάρκειας δύο λεπτών) το πιάνο είναι βασικά προετοιμασμένο, στο δεύτερο μέρος, ήτοι ταtracks 10-18, το πιάνο είναι βασικά κανονικό, ενώ στο τρίτο μέρος καταγράφεται ένας ζωντανός πιανιστικός αυτοσχεδιασμός, που έχει διάρκεια περί τα 9 λεπτά. Στα creditsτου άλμπουμ διαβάζουμε πως ο Guazzaloca, εκτός από πιάνο, μεταχειρίζεται και αντικείμενα. Τι αντικείμενα δεν διευκρινίζεται, αλλά προφανώς είναι εκείνα (τα γνωστά) που ρίχνουν μέσα στο πιάνο οι αυτοσχεδιαστές για να παράξουν «εκπληκτικούς» ήχους, ή άλλα που παρεμβάλλονται μεταξύ των χορδών, ή άλλα που «βασανίζουν» τις χορδές κ.ο.κ. Γενικώς, η φαντασία και η έμπνευση μετράει πολύ στις preparedpiano καταστάσεις – και εδώ, στην περίπτωση του Guazzaloca, φαίνεται πως περισσεύουν. Ήχοι που άλλοτε μοιάζουν ηλεκτρονικοί, άλλοτε κιθαριστικοί και άλλοτε κρουστοί (αν και κρούσεις, στην «προετοιμασμένη» κατάσταση υπάρχουν σε μόνιμη βάση), και οι οποίοι, έτσι όπως «κόβονται» λόγω των συντόμων διαρκειών, αποκτούν μιαν αυθυπαρξία. Τώρα πόσο… προετοιμασμένο και πόσο αυτοσχεδιαστικό μπορεί να είναι αυτό το μέρος τού “TecnicheArcaiche” είναι κάτι για το οποίον μόνον οGuazzaloca θα μπορούσε να μας διαφωτίσει. Κατά τα λοιπά, και όσον αφορά στο parteseconda, εδώ τα πράγματα είναι περισσότερο σαφή. Το πιάνο, στην πιο καθαρή μορφή του πρωταγωνιστεί. Αδιάκοπα clusters, ελλειπτικές «διακεκομμένες» γραμμές, ρυθμική ποικιλία, γρήγορα γενικώς tempi και συνεπώς μια μουσική αποδεκτή, θα έλεγα, ακόμη και από ένα μέσο «τζαζ» αυτί. Στο τελευταίο και μεγαλύτερο σε διάρκεια track του CD, το 9λεπτο “improvvisazione (live)”, ο ιταλός πιανίστας δείχνει τις δυνατότητές του στον… ορθόδοξο πιανιστικό αυτοσχεδιασμό, προβάλλοντας μελωδικές γραμμές της στιγμής και ολοκληρωτικό παίξιμο σε όλες τις οκτάβες. Όπως γράφει και ο GianniMimmo (ο ιδιοκτήτης της AmiraniRecords): «Το ‘TechnicheArcaiche’ είναι μια σπουδαία δουλειά, ίσως η κορυφαία της πυκνής δισκογραφίας του NicolaGuazzaloca και, σίγουρα, η πιο κοντινή στο αυθεντικό προσωπικό του στυλ
"(...) Tecniche Arcaiche, per citare il titolo di un altro recente Cd di solo pianoforte e oggetti edito dalla Amirani; l'autore, Nicola Guazzaloca, vi mette a frutto la sua notevole esperienza di performer radicale passando da brani quasi aforistici al lungo flusso di note conclusivo"
Un album di coraggiose avventure quello che stiamo per presentarvi, dove il pianoforte e vari oggetti costituiscono la tavolozza acustica di un disco tra i più estremi ascoltati di recente. Guizzando di fantasia e intelligenza, in una creatività tenera e violenta, davvero poetica, Nicola disegna situazioni, sketches musicali, Suggerimenti per ammansire una minuscola mietitrebbia, oppure Fuga delle puntine, Alcune foto si muovono quando non le guardi. Pur nelle diverse tensioni, scrosci, crepitii, lamenti organici, aperture pianistiche, visioni oniriche in uno spazio-tempo negato ai sognatori, Notturno transito della memoria, traspare una coerenza estetica, una purezza di espressione e consapevolezza davvero singolari. Ricco di suggestioni ed emozioni, questo cd offre di Guazzaloca una visione completa che nei precedenti lavori, in ambiti e collettivi differenti, non riusciva a trasparire con la presente completezza. Se brani come Tecniche arcaiche tradiscono la notevole preparazione tecnica di Nicola quale giovane pianista, altri rivelano un genio di raro talento. "Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può". Così Carmelo bene rassicurava sulla predominanza dell'orale sullo scritto. Credo che nella non-scrittura dell'effimero, questi 19 esercizi di genio musicale dimostrino sia il talento del giovane pianista bolognese sia il genio. Ancora una perla da Amirani Records.
Chi insegna nei seminari di improvvisazione il rapporto tra suono ed immagini sa benissimo quanto importante è anche fornire lo spunto concreto affinchè questa relazione si ponga in contatto con la creatività del musicista. Non si tratta solo di relazionare i suoni, ma porsi nell'ottica di quello che il musicista vuole esprimere: uno dei punti più controversi in materia è probabilmente quello che riguarda il significato concreto dei titoli assegnati alle improvvisazioni; se molti ritengono che questo elemento non è assolutamente necessario e che bisogna dare solo un giudizio alla bellezza astratta dei suoni, altri (come il sottoscritto) ritengono che quell'elemento sia un elemento in più utile per accendere la luce della comprensione e verificare quello che dell'improvvisazione libera non si è mai capito, ossia la subliminalità degli argomenti musicali; il pianista Nicola Guazzaloca in questo suo nuovo episodio discografico per la Amirani già dal titolo inserisce un programma di ascolti: "Tecniche arcaiche" sottintende il fatto che i suoni instabili e atonali che hanno caratterizzato il metabolismo dell'uomo nei secoli siano i più "moderni" suoni possibili e tutti gli sketches composti in 18 brani di un paio di minuti in media rappresentano idee creative (anche poco convenzionali) trasposte perfettamente in plastici sonori. L'abbinamento alle immagini e al programma richiama in effetti un principio di romantica memoria a cui già da tempo non si dà più credito: ma inserirlo in una improvvisazione libera non è uno scandalo; il merito di Nicola sta nel fatto che rende chiarissimi i concetti, armonica la struttura complessiva inarmonica, e per i malpensanti (termine quest'ultimo ottenuto rielaborando al contrario quello usato in uno dei brani qui pubblicati) definisce anche l'aspetto virtuosismo, che si svolge a metà strada tra la tastiera del piano e l'interno del pianoforte fornito di adeguati oggetti; questi sono mondi espressivi tutti da seguire, da apprezzare che costruiscono un solido che non ti stanchi mai di rigirare: in "Tecniche arcaiche" c'è una creatività debordante che è degna degli approfondimenti metafisici sul piano partiti da compositori come Cage, che passa da Monk e dai pianisti free jazz umorali ed in cui emerge in maniera chiara uno stile tensivo (composto da clusters indovinati, grappoli velocizzati di note, un'esplorazione interna del piano tesa a cogliere la giusta rappresentazione dei pensieri) che dichiara a caratteri cubitali che cosa vuol dire assegnare un "carattere" nella musica.
Amirani Records esce Tecniche Arcaiche di Nicola Guazzaloca, dove la tastiera e la cordiera sono sottoposte a dinamiche spesso estreme, con uso del suono-rumore, cluster di note potenti e primordiali, risonanze metalliche e rari momenti di lirismo.
La Amirani Records di Gianni Mimmo è ormai una presenza costante dell´avanguardia italiana, sia per quanto riguarda la musica improvvisata che, di recente, per l´opera di compositori che hanno allargato con idee innovative il modo di costruire le partiture ed il mondo musicale ivi rappresentato. Su una delle ultime incisioni della casa discografica c´è il pianista di Bologna Nicola Guazzaloca , ripreso in un concerto live alla Scuola Popolare di Musica Ivan Illich della stessa città. Al pianoforte ed ad oggetti preparati Guazzaloca tira fuori dal pianoforte sonorità inusuali, tenerezze e situazioni tempestose, usando il suo strumento in modo totale, sia sui tasti che attaccando le corde dall´interno. È un caleidoscopio di suoni e musiche ricche di sorprese e di quel senso dell´incompiuto che crea un senso di attesa per l´evoluzione dei brani. È un modo di catturare l´attenzione degli ascoltatori, a volte anche con suoni dall´aspetto più conosciuto, ad esempio finta di niente. Le idee del pianista bolognese sono messe ben in vista dal disco: per lui non c´è niente di scontato, soltanto sorprese che escono dalla cornucopia in cui le note sono nascoste. E così si nota la sua crescita artistica ed il continuo confronto con gli approcci moderni al pianoforte.
Nicola Guazzaloca _ piano, objects
Music _ Nicola Guazzaloca
Recording _ March 2013, Scuola Popolare Ivan Illich, Bologna, Italy
Mastering _ Maurizio Giannotti, New Mastering Studio, Milano, Italy
Cover photo _ Gianni Mimmo
Inside photos _ Gianni Mimmo, Daniele Brachini
Graphics _ Nicola Guazzaloca
Production _ Nicola Guazzaloca and Gianni Mimmo for Amirani Records