Flatime

June, 2010
AMRN025
CD Digipack
Price: 
12.50
EA Silence

Second excellent work for ElectroAcousticalSilence on Amirani, here is an awesome sound investigation, with lyrical flights in a contemporary atmosphere and sudden perspective changes in depth, space, drama and warmth.

Pisani’s bassoon poetry and Cosottini fluegelhorn sweetness find in Taketo Gohara‘s sound design a new teathrical dimension and a vertigo delight, excellently sustained and pushed by the groovy dash of Pedol’s grounding bass and the Melani’s refined drums.

Perfectly recorded at Officine Meccaniche studios in Milano, Italy, you’ll find here another Amirani high level release.

Reviews

Sodapop
Andrea Ferraris

Ieri sera mentre facevo zapping, mi trovo di fronte a questa formazione che ad Umbria Jazz esegue Imagine come pezzo di apertura del live: che dire?... Che quel pezzo mi fa schifo? Che da sempre quando lo ascolto provo quasi simpatia per Italo Balbo e per la sua idea di effettuare i bombardamenti a tappeto sui civili? Ma soprattutto che quello che mi fa più schifo di tutto è vedere queste bande di "marchettari da salotto" che fanno sì che la moglie dell'assessore dica di essersi divertita "alla serata jazz"? Che il reazionario de "il Grande Jazz", sentendosi un amante della "musica di qualità" ascolti e, peggio ancora, pretenda di ascoltare da sempre lo stesso disco, lo stesso pezzo, gli stessi standard, gli stessi incastri strumentali e le stesse melodie senza farsi troppe domande su quello che si pari dietro questo modo di ragionare e di vivere?. Lor signori "scelghino" la risposta che li aggrada maggiormente.

Ma sì, perché prendersela, in fin dei conti è perfettamente in linea con il modo di pensare di questo paese in cui tutto è "vecchio" e non tanto per età anagrafica (che in sé non avrebbe nulla di male) ma per modo di vivere e di ragionare, con quell'odio nei confronti dei ragazzini tipico dei maiali di "Salò e le 120 giornate di Villa Certosa". Detto questo l'ElectroAcousticSilence, pur standoci molto stretto nella definizione di jazz (forse ne incorpora giusto delle scorie) tanto come in quella di musica contemporanea, attesta come ci sia chi contrasta il passatismo senza per questo sviluppare un discorso che a suo modo si lega ad un contesto e che al contempo si sviluppa da una tradizione. Il rodatissimo duo Cosottini/Pisani in questo capitolo si allarga a Andrea Melani alla batteria, Filippo Pedol al contrabbasso e basso elettrico e Taketo Gohara al sound design. Per quanto non sia musica per chiunque, si tratta comunque di uno dei lavori più fruibili del giro che ruota attorno al Grim. Schegge di jazz aggiornate al nuovo millennio come in Letter, alcune delle consuete soluzioni da background colto come in Vox, Ming's Attempt o Blue. Sul disco trovano spazio diversi frammenti di musica free giocata su un grosso controllo e quindi molto "tenuta" come in Moretimex. Spesso il gioco è quello dei due fiati all'unisono che ricamano sul canovaccio fornito da basso e batteria e dove l'elettronica o palleggia con i primi o con i secondi, oppure lavora sul fondale colorando il tutto, per di più mi pare che spesso i suoni utilizzati da Gohara sfruttino come sorgenti gli strumenti degli altir musicisti. Si tratta di un bellissimo lavoro che potrebbe quasi piacere anche a quei redneck del pensiero a confronto dei quali i Kajoun di I Guerrieri Della Palude Silenziosa sono gente ospitale. Pensare ai jazzisti affermati che aprono ad Umbria jazz facendo cantare Imagine alla solita strafiga del giro, mi fa venire in mente di quando i jazzisti neri come Armstrong si dovevano comportare da "negro della capanna dello Zio Tom", ma era un altro contesto culturale, altri tempi e purtroppo si trattava di un' America ancora profondamente razzista (come se per altro oggi non lo fosse). Nel caso di Imagine non si tratta di Flatime ma di "past times" e questi tempi passati lasciamoli riposare in pace ovunque si trovino loro, "il Grande Jazz", "i Grandi del Jazz", Imagine, Lennon ed i "bei tempi andati", che se sono "andati" un perché ci sarà o no?!. Allo stato attuale delle cose vivere nel presente è già sufficientemente difficile.

Cadence
Phillip McNally

When I saw the group’s name on the cd, ElectroAcousticSilence, I was prepared for some spare and abstract improvisations, with lots of ambient sounds. But mostly what i found was a very fine Jazz 5tet using a bit of electronic and looping for atmosphere to support the strong playing by two horns.

Mirio Cosottini’s trumpet is brassy and fat with a lot of long tones, and on “Ming’s attempt” he mutes the horn to play some delicate Miles Davis lines.

The most refreshing thing of all is Alessio Pisani’s Basoons, with all their woody warmth, and especially when he wieds the contra-bassoon and fills the tracery of Cosottini’s trumpet with the rattling and rumbling of its earthy voice.

But what supports all of these wonderful sounds is the idea of the jazz 5tet using a few new new sounds. This one is fun, if only for the contra-bassoon (has ever Braxton tried that one?)

Le son du grisly
Luc Bouquet

Quelque chose avait percé dans le précédent CD de EASilence (Cono di Ombra e Luce / Amirani) et que l’on ne retrouve que partiellement ici. En cause, des ambiances binaires et planantes de peu de projection et de trop d’insistance, gommant ainsi les belles vertus du quintet (Mirio Cosottini, Alessio Pisani, Taketo Gohara, Filippo Pedol, Andrea Melani). Des vertus qui ont pour noms : écoute, sens des espaces, contrepoints et enlacements d’une trompette et d’un basson aux lyrismes déviants.

Reste que les amples et étalées compositions du combo transalpin sont armées de suffisamment d’atouts (ce lyrisme déviant dont je parlais plus haut mais trop peu exploité ici) pour que l’on ne s’ennuie pas une seule seconde à l’écoute de ce pénétrant Flatime.

Jazz Review
Dave Wayne

ElectroAcoustic Silence, also known as EASilence, is a collaborative effort involving an Italian jazz quartet and Japanese electronic musician Taketo Gohara. Though Gohara is credited with ‘sound design’ on the CD’s packaging, his contributions to Flatime hearken back to the synthesized swoops, sweeps, boops, and beeps I first heard from artists such as Pat Gleeson on Herbie Hancock’s early 70s LPs, or perhaps to the electronic palette of musique concrete as formulated by Pierre Schaffer and Pierre Henry 20 years prior. The nice thing about Gohara’s work with the quartet on Flatime is that he rarely uses the same approach more than once or twice throughout the CD, even laying out entirely for significant stretches. This enables the oddly-instrumented quartet of bass, drums, trumpet, and bassoon to establish its own identity apart from the electronics.

The jazz quartet, co-led by trumpeter Mirio Cosottini and bassoonist Alessio Pisani, has its own unique approach and successfully engages the listener on its own, even without Gohara’s contributions. Bassoon is an unusual instrument to hear in a jazz or improvised setting – only a few players come quickly to mind: Karen Borca, Michael Rabinowitz, Paul Hanson, Ray Pizzi, Anthony Braxton, Michel Berckmans (of the Belgian prog-fusion group Univers Zero), and Klaus Thunemann (who did outstanding bassoon work with pianist Michael Naura during the 70s). I am not sure who amongst the aforementioned artists Pisani would claim as an influence, though his playing is quite nimble and he consistently utilizes jazzy, saxophone-like phrasing. By contrast, Cosottini’s Miles-influenced trumpet hews toward short, clipped, precise statements, not unlike what you’d expect to hear from a player well-versed in both the jazz and classical realms. The duo employs a surprisingly large amount of composed lines – some quite Ornette-like – over the free-wheeling, omnivorous rhythm section. Bassist Pedol and drummer Melani are adept at a variety of rhythmic feels, though their default mode throughout Flatime is an unhurried, sparse, economical 4/4 funk that has its roots in Miles Davis circa ‘In A Silent Way.’ The Miles parallels are especially apparent when Pedol switches over to electric bass. Listening to Flatime,I was also cheerfully reminded of some of the genre-busting musical experimentation that sprung forth from Downtown NYC / Knitting Factory scene in the late 80s and early 90s.

Blow Up
Michele Coralli

Prima un CD autoprodotto, "Electroacousticquartett" dalla sfuggente matrice art-rock, poi il successivo "Cono di Ombra e Luce" con una direzione fortemente improntata a un estetismo della rarefazione in cui pause, trasparenze e silenzi diventano protagonisti in mezzo a più o meno complesse trame improvvisate. Con "Flatime" l'ensemble guidato da Mirio Cosottini (tromba e flicorno) e l'ex fagottista di Anatrofobia Alessio Pisani - vedi intervista su BU#117 - opta per una "fusion" più accessibile. Vuoti e prospettive rimangono gli stessi, ma certi groove impliciti (non raramente resi espliciti) candidano il gruppo a una più semplice fruizione anche da parte dell'appassionato di jazz.

Kathodik
Marco Carcasi

Secondo atto su Amirani, per l'ElectroAcousticSilence. Altro scarto netto, conferma e rilancio, che, dalle parti dell'etichetta di Gianni Mimmo, siam ad altezze da vertigine. Ridefinizione complessa, di un panorama/linguaggio sdrucciolevole. Spunti, dubbi e azioni, dotati di un'accessibilità, preclusa ad altri, più o meno analoghi, interpreti. “Flatime”, rispetto a “Cono Di Ombra e Luce”, vede una formazione allargata a cinque elementi. Mirio Cosottini, Alessio Pisani, Taketo Gohara, Filippo Medol, Andrea Melani. Tromba e flicorno, fagotto e controfagotto, sound design, basso e contrabbasso, batteria. Ne esce fuori, come da metodica GRIM (Gruppo di Ricerca e Improvvisazione Musicale), una proposta, che si pone domande, aprendo spiragli, per altre domande, teorico/esecutive. Il silenzio, trattato come elemento integrante, non, spazio fra suoni, ma area di opposizione, al tedio culturale generalizzato. Nulla è lasciato al caso. Strategia didattica, fascinosa e non verbosa, che affronta le complessità insite nel termine improvvisazione, riagganciandosi direttamente all'attuale (l'oggi, senza fraintendimenti). Il risultato, è lo spostamento delle lancette temporali in avanti. Il corpo Davis, lo studio ambientale alla Supersilent, l'infiltrazione/esposizione, di elementi lounge/fusion, caldi, rigogliosi e futuribili, attigui al predicar di David Toop. “Tempo Liquido” (da Kubisch/Plessi), non; zona espansione tedio. Fra i lavori dell'anno.

Onda Rock
Massimo Marchini

Ancora un'altra gemma di creatività musicale oltre ogni confine da questa coraggiosa etichetta.

Flatime è il secondo lavoro dell'ensemble di ricerca condotto da Alessio Pisani e Mirio Cosottini, dopo lo straordinario “Cono di Ombra e Luce” dello scorso anno.

Musica concepita con spirito architettonico, scenico, profetico.

Il sound designer, a tessere significanti di elissi narrative, dove la troba di Mirio trova contrappunto poetico nei fagotti (e controfagotti) di Alessio, scivolando su appunti ritmici di Andrea Melani, a percuotere pelli con astuta conoscenza degli ammiccanti trucchi del tempo e del contro-appunto del contra-basso di Filippo Pedol.

Non so sinceramente dirvi se queste annotazioni di musica nuova, intelligenti intriganti, debbano avere scritto “file under jazz” da qualche parte.

Probabilmente sì e se così è evviva un'altra speranza di jazz nuovo e di sapore stellare anche in Italia, ove il genere è, sapete, affidato a noiosi salotti di diatoniche ribollite.

Musica Nuova, si diceva, pura e poetica. Ove la ricerca musicale si spinge senza confini verso il Klang puro. “Moreavvio”, introdotto da un dialogo tra controfagotto e contrabbasso, trova poi aperture di gusto anglosassone; “Corpo Bianco”, vibrante e saudente; “Respiro”, aperta e ricca di armoniche persuasioni.

Cercando a fatica tra dischi con tanghetti poco convinti, oud d'importazione, soliti aromi jazz mediterranei un po' passati e finti fichi d'india, ma a costo di molta fatica si possono trovare anche capolavori di jazz Italiano, come questo!

All About Jazz
Francesca Odilia Bellino

Se già il precedente lavoro dell'ElectroAcustic Silence, Cono di luce e ombra, era un gran bel disco, Flatime è ancora più bello. Ci vuole forse più tempo per percepirne il suo aureo suono, molle e ambiguo (flat, infatti indica sia il 'bemolle,' che qualcosa di 'piatto,' 'piano'), ma una volta avvicinatisi, esso prende corpo di una forma perfetta.

Per incidere questo lavoro EA Silence ha allargato la sua formazione, traendo profitto dalle nuove sensibilità. A fianco del trombettista Mirio Cosottini e del fagottista Alessio Pisani, si è aggiunta una rilevante sezione di "bassi": Filippo Pedol al contrabbasso e basso elettrico e Andrea Melani alla batteria. A fare da regista e cesellatore di suoni Taketo Gohara, sound designer.

Visto così, l'ensemble EA Silence, anche all'opera, pare rappresentare una sorta di bilancia che misura forme del tempo: da una parte la micro-sezione acustica dei due fiati e dall'altra quella basso-batteria, con incuneata al centro l'elettronica che modella, scolpisce, amalgama e smembra, (s)bilanciando a piacere, i suoni prodotti.

Come per gli altri lavori dell'EA Silence, le nove tracce in cui si snoda Flatime non sono un mero esercizio d'improvvisazione fine a se stesso, ma prendono corpo da presupposti teorici ben definiti (si vedano a tal proposito gli scritti di Cosottini sullo "Studio del silenzio in contesti non lineari"). Il tempo breve di ciascuna è una dimensione analizzata e sfruttata fino in fondo. Anche nel silenzio non ci sono preziosismi. Il suono non viene scarnificato, come spesso avviene in molta improvvisazione. Al contrario, vi è molto riguardo nel trattarlo. Distintivo, mi pare, l'approccio di Cosottini, una sorta di "Electric Miles," più spesso presente nelle retroguardie, il cui suono parte da lontano, con note lunghe, effetti elettro-acustici morbidi e oscuri.

Ripetizione, reiterazione, "moreavvio," "moretimex"... e poi il corpo, così presente in tutto, "corpo bianco," "vox," "respiro". Ogni traccia mostra il movimento della figura in copertina, che vuole emergere dal nero, cerca e luce e vuole farsi sentire, farsi spazio, ma ad occhi chiusi...

Che altro dire? Semplicemente : bello.

Valutazione: 4 stelle

Mario Gamba

I due fondatori del Grim (Gruppo di Ricerca e Improvvisazione Musicale), il trombettista Mirio Cosottini e il fagottista Alessio Pisani, sono piuttosto prolifici. Questo nuovo cd li vede animatori di una delle diverse formazioni con cui si presentano in concerto o in sala di registrazione. Anche se - diciamolo - tra EASilence e EAQuartet non c'è poi grande differenza. In questa raccolta hanno con sé Filippo Pedol al contrabbasso e al basso elettrico, Andrea Melani alla batteria, Taketo Gohara al sound design. Si devono a quest'ultimo performer le frequenti interiezioni di effetti sibilanti che non sembrano del tutto indispensabili. Ma la musica è buonissima. Ascoltare Pisani in solo è già un piacere speciale: poche note in legato per una ricerca delle «melodie dell'inconscio ». Cosottini prende le mosse dal Davis elettrico e lo porta in territori esoterici. Il battito è presente in tutti i nove brani (cosa non scontata nella concezione generale di EA), il clima jazz è ben avvertibile. (m.ga.) 

Free Jazz Blog
Stef Gijssels

I was quite enthusiastic about ElectroAcoustic Silence's previous album,Cono Di Ombra E Luce, centered around the majestic duo Mirio Cosottini on trumpet and fluegelhorn and Alessio Pisani on bassoon and contra-bassoon. I was stunned by their great combination of gravitas and lightness.

On this album they are accompanied by Taketo Gohara on sound design, Filippo Pedol on double bass and electric bass, and Andrea Melani on drums.

The interplay between trumpet and bassoon remains exceptional, and the best moments are for sure where both instruments play the lead role, sometimes in unison, often in counterpoint, weaving great musical textures. The addition of the rhythm section adds a kind of nu jazz element to it, bringing the music closer to for instance Nils Pettr Molvaer or Markus Stockhausen, with obvious reminiscences to Miles Davis' Bitches Brew, especially when the electric bass and the drums adds some funk to the proceedings. Gohara's "sound design" is sometimes excellent, especially if he goes into the lower tones, but at moments it sounds like a five-year old kid playing with a radio dial. Luckily, these moments are sparse.

The best piece is "Ming's Attempt", possibly because the bass is acoustic, the world has turned a little weirder, and the band manages to show the true potential of its own voice.

In all, less original and strong as their superb previous release, but a nice album nonetheless.

All About Jazz
Mark Corroto

Sound designer Taketo Gohara takes his place in the quintet ElectroAcoustisSilence as an equal member alongside trumpeter Mirio Cosottini, bassoonist Alessio Pisani, bassist Filippo Pedol and drummer Andrea Melani. This jazz band makes no fuss about its odd lineup, nor seems to recognize the new territory in which it is headed.

Flatime was recorded in real time; the quintet acts and responds to electronic sounds without the benefit of post production manipulations. The disc begins with "Blue" and a few random notes, almost as a tuneup. Then the "zwip-zwip" of computer sounds enters, followed by waves of sound, not unlike water at the shore. Pedol takes up the challenge and follows with a firm walking line as the others follow tentatively, plotting notes on this new topography. The sense here is that each player is in full reaction mode to each other. And often it is someone other than sound designer Gohara who is the instigator. This quintet is just as likely to go for a bebop chamber sound as it is to drop hip-hop references. The mashup and realization of this music is both skilled improvising and the quintet's daring incorporation of electronic sound sculpture.

blog.monsieurdelire.com

Un quintette italien, avec trompette, basson, basse (acoustique et électrique), batterie et concepteur sonore. Flatime brasse beaucoup pour un disque d’impro, avec des rythmiques troubles mais bien présentes, une trompette souvent planante (fait penser à Harry Beckett). Spaceheads en mode free, Supersilent en plus acoustique. Besoin d’une autre écoute, mais ça me laisse une impression sympathique.

Music Boom
Cosimo Parisi

Come sempre Gianni Mimmo, coordinatore della Amirani Records, ci mette sotto il naso qualcosa di speciale, alla ricerca di nuove vie per l´avanguardia, ospite di riguardo del catalogo della piccola casa discografica italiana. 

Le visioni dei partecipanti all´ElectroAcousticSilence sono molto speciali, con strumenti acustici ed un elettronica che con sagacia e intuizione apporta il suo contributo alla musica del gruppo. 

Le fonti di ispirazioni sono tante, pure il cool di "Blue" che apre il disco, certamente il Braxton meno aspro e radicale. Funziona tutto, e l´idea della formula che riserva un suono misto nei contenuti e così speciale nell´attuazione del progetto è di quelli che raramente ascoltiamo nell´avanguardia italiana. 

I nomi dei protagonisti: Mirio Cosottini tromba e flicorno, Alessio Pisani fagotto e controfagotto, Taketo Gohara sound design, Filippo Pedol contrabbasso e basso elettrico, Andrea Melani batteria . I suoni sghembi di Gohara ben si prestano all´integrazione, così tutta la band lavora per dare una nuova idea di gruppo e di musica, riuscendo nell´intento. Sono tutti molto preparati: la ritmica in grado di dare un´idea precisa ed i due fiati. L´insolito fagotto di Pisani dà un bel chiaroscuro completato da un notevole Cosottini alla tromba (un bell´esempio "Respiro"), uno che ha capito sul serio l´avanguardia di un Dave Douglas. 

Quacosa succede sempre nelle esecuzioni, e questo è il bello di un disco che attrae e che appare una proposta in grado di affacciarsi oltre i confini nazionali.

Credits: 

Mirio Cosottini _ trumpet & fluegelhorn
Alessio Pisani _ bassoon & contra-bassoon
Taketo Gohara _ sound design
Filippo Pedol _ double bass & electric bass
Andrea Melani _ drums

 

music _ Alessio Pisani & Mirio Cosottini
concept _ Mirio Cosottini,Alessio Pisani and Gianni Mimmo
recording _ 2010, April 9-12, Officine Meccaniche Recording Studios, Milano, Italy
“live” studio engineering & mixing _ Antonio “Cooper” Cupertino 
studio assistant _ Jacopo Dorici
mastering _ Giovanni Versari -www.giovanniversari.it
cover painting _ “Aras” by Mirio Cosottini
graphics _ 
recording production _ Mirio Cosottini, Alessio Pisani, Taketo Gohara
executive production _ Gianni Mimmo for Amirani records & GRIMedia records

 

thanks to Marco Zini, Silvia Posa, Mauro Pagani & Officine Meccaniche, Cooper, Giovanni Versari for their unvaluable support.
 

Founded in 2005 by Mirio Cosottini and Alessio Pisani, GRIM is an artistic association that aims to promote the musical culture with special attention to improvisation, 
both on theory and practical sides, on performance aspects and didactic strategies as well. GRIM collaborates with public and private subjects, sigle musicians, italian and international composers, dancers and video-artists.